lunedì 18 aprile 2011

Loz Music History - 1973


Ciao a tutti!

Sono tre giorni che cerco di pubblicare questo post e forse finalmente oggi ci riesco.... Ormai sapete già cosa vi aspetta, il buon Jack Black parla chiaro.... ^_^

Come si dice nel basket, andiamo in doppia cifra, con questo i Music History arrivano a quota 10! Anche questa volta mi sono fatto prendere dalla scrittura, e quindi vi aspetta un altro post chilometrico, ma spero che sia comunque di vostro gradimento.... ^_^

I primi anni '70 non possono non subire l'influenza della fine del decennio precedente, caratterizzato da rivolte popolari, emancipazione e rivoluzioni culturali e politiche tra le più importanti della storia moderna. Purtroppo, come spesso accade, e come ho già raccontato in altri Music History di questo periodo, gli ideali con il passare del tempo vengono sempre più sbandierati e sempre meno rispettati, per lasciare spazio a estremismi e vere e proprie guerriglie tra fazioni che sono sempre meno "avversarie" e sempre più "nemiche", gli anni '70 purtroppo sono anche questo, in particolar modo in Italia dove questi anni vengono soprannominati "anni di piombo", proprio a causa delle continue guerriglie e dei tanti atti di terrorismo.

Ma fortunatamente non ci sono soltanto brutte pagine nella storia di questo decennio, le rivoluzioni dell'ondata sessantottina portano con se molti cambiamenti socio-politici in tutto il mondo, e in questo senso anche il 1973 merita di essere ricordato, l'anno inizia infatti con le firme per l'ingresso nella allora CEE di Regno Unito, Irlanda e Danimarca, che portano il numero di membri dell'Europa unita da sei a nove, I governi devono affrontare la crisi petrolifera successiva alla guerra del Kippur, vengono varate quindi misure restrittive sull'utilizzo dell'energia, misure che in Italia comprendono il divieto di circolazione delle auto nei giorni festivi, un aumento del prezzo della benzina, e la chiusura obbligatoria alle 23 per televisioni, cinema, locali e ristoranti; questo periodo porterà con sè un'inevitabile diminuzione delle vendite di beni non necessari e un conseguente calo per l'economia italiana. A Parigi vengono finalmente firmati gli accordi che mettono fine alla guerra in Vietnam, in Italia viene firmato un accordo tra sindacati e Federmeccanica in cui, tra le altre cose, entrano in vigore le 39 ore settimanali, Giorgio Almirante diventa segretario del MSI, la Grecia dopo un referendum diviene una repubblica, sotto la guida del colonnello Georgios Papadopoulos, che era già al potere grazie a un colpo di stato del 1967, ma che ora può essere chiamato Presidente, Andreotti rassegna le dimissioni del suo governo, Forlani cede il posto di segretario della DC ad Amintore Fanfani, che sarà fautore dell'accordo tra DC, PRI, PSDI e PSI che va a formare il quarto governo Rumor, cessano i bombardamenti statunitensi sulla Cambogia, le due Germanie entrano ufficialmente a far parte dell'ONU, Juan Domingo Peron viene eletto presidente dell'Argentina, e in Cile alle elezioni stravince la corrente socialista Unidad Popular, guidata da Salvador Allende, che però durerà meno di un anno, l'11 settembre del 1973 infatti il governo viene rovesciato da un colpo di stasto militare guidato da uno dei più tremendi dittatori della storia, Augusto Pinochet.

Purtroppo però il 1973 è un anno caratterizzato, come dicevo prima, da molti avvenimenti tragici, in Italia come nel resto del mondo, ed è impossibile non parlarne, si comincia con due scandali che scuotono l'opinione pubblica italiana, il primo, e quella statunitense, il secondo: in Italia lo scandalo è quello delle intercettazioni e coinvolge, tra gli altri due dei nomi più importanti della politica dell'epoca, e cioè Giulio Andreotti e Enrico Berlinguer, mentre negli Stati Uniti viene aperta un'inchiesta su segnalazione di due giornalisti del Washington Post per far luce su un meccanismo di spionaggio messo in atto durante la precedente campagna elettorale ai danni dei Democratici, le indagini porteranno alla ufficiale richiesta di impeachment e alle dimissioni dell'allora presidente Richard Nixon, direttamente coinvolto nello scandalo che viene rinominato "Watergate". a Napoli scoppia un'epidemia di colera causata dal deteriorarsi delle condizioni igieniche e dal mancato smaltimento dei rifiuti; l'epidemia arriverà in seguito fino a Bari portando con sè 30 morti e un danno immane per il mercato ittico, Ferdinand Marcos si autonomina presidente a vita delle Filippine, di cui era già spietato dittatore, a Belfast nel cosiddetto "Bloody Friday" esplodono 19 bombe che causano undici vittime e numerosi feriti e un gruppo di terroristi palestinesi attacca un aereo della Pan Am all'Aeroporto di Fiumicino provocando 30 vittime per poi fuggire con 14 ostaggi verso il Kuwait.

E poi i famigerati anni di piombo, nel '73 sono tanti i tristi avvenimenti collegati alla situazione di estremizzazione della politica che caratterizza l'intero decennio, Milano è uno degli epicentri di questa ondata di terrorismo che invade il nostro paese, nel capoluogo lombardo infatti un gruppo di neofascisti sequestra, sevizia e violenta l'attrice e moglie di Dario Fo Franca Rame, impegnata con lui nelle attività di Soccorso Rosso in favore dei detenuti di estrema sinistra, viene pubblicato da alcuni ex militanti di Potere operaio il quindicinale Rosso, il 12 aprile 1973 viene soprannominato il giovedì nero di Milano, quando un corteo non autorizzato del MSI si scontra con la polizia, durante gli scontri una bomba a mano colpisce e uccide l’agente di polizia Antonio Marino, e poi ancora davanti all'Università Bocconi durante scontri tra forze dell'ordine e giovani della sinistra extraparlamentare viene ucciso con un colpo d'arma da fuoco, partito da uomini delle forze dell'ordine, Roberto Franceschi, militante ventunenne del Movimento Studentesco, scoppia la rivolta nelle carceri, l'estremista di destra Nico Azzi rimane ferito dallo scoppio dell’ordigno che stava cercando di piazzare sul treno Torino-Roma, un'altra strage si consuma alla Questura di Milano, dove Gianfranco Bertoli lancia una bomba a mano con l'intento di uccidere il ministro Mariano Rumor, l'attentato non riesce ma 4 persone perdono la vita, Bertoli viene immediatamente fermato e si dichiara anarchico, anche se in seguito si rivelerà poi legato ad ambienti neofascisti, a Roma, nel quartiere di Primavalle, viene appiccato il fuoco alla casa di Mario Mattei, segretario della locale sezione dell'MSI. Muoiono bruciati i figli Virgilio di 22 anni e il piccolo Stefano di 8, mentre fortunatamente gli altri sei componenti della famiglia si salvano. Nel 1986 verranno condannati in via definitiva tre militanti di Potere operaio, mentre sempre nella capitale, il 10 luglio, viene Rapito Paul Getty III, nipote di Jean Paul Getty, petroloiere che all'epoca vantava il titolo di uomo più ricco del mondo. Per sollecitare il pagamento, i sequestratori tagliano un orecchio al ragazzo e lo fanno recapitare alla famiglia, la liberazione avverrà cinque mesi dopo, a fronte di un riscatto miliardario, e poi ancora tanti, troppi atti di terrorismo e violenza, di cui non si può certo andare fieri ma che proprio per questo vanno ricordati.

Ma per fortuna non c'è solo la politica a fare notizia, negli anni '70 si muovono importanti passi per quel che riguarda il progresso, e in questo senso il 1973 viene ricordato per diversi avvenimenti, tra cui sicuramente il lancio di 4 sonde spaziali russe verso Marte, la prima di queste non riesce ad entrare nell'orbita del pianeta rosso, mentre le altre tre spedizioni vanno a buon fine e le sonde riescono a comunicare con la terra inviando alcuni dati, e poi Martin Cooper è il primo a compiere un gesto che per l'epoca ha del fantascientifico, il 3 aprile del 1973 infatti l'inventore statunitense effettua la prima telefonata con un telefono cellulare. E poi entra nella storia del progresso tecnologico il re del rock'n'roll, il 14 gennaio infatti il concerto "Aloah from Hawaii" di Elvis è il primo concerto della storia ad essere trasmesso in tutto il mondo via satellite, insomma, il re è sempre il re.... E poi altri avvenimenti di un sacco di ambiti diversi, muoiono Pablo Neruda, probabilmente uno dei più grandi geni della poesia e della letteratura moderna, e Abebe Bikila, storico maratoneta etiope medaglia d'oro alle olimpiadi di Roma 1960 e Tokyo 1964, viene inaugurato il World Trade Center di New York e vengono aperte al pubblico le Torri Gemelle, la Juventus vince il suo 15º scudetto sconfiggendo all'olimpico la Roma per 2 a 1 con goal di Altafini e Cuccureddu, Novella Calligaris diventa campionessa mondiale degli 800m stile libero a Belgrado, stabilendo il nuovo record del mondo con il tempo di 8'52"97 e la nazionale italiana di calcio espugna per la prima volta nella sua storia lo stadio di Wembley con un gol di Fabio Capello.

Sono ancora molti gli avvenimenti del 1973, e in un anno così ricco di episodi da ricordare poteva mancare il cinema? No di certo! Alla cerimonia degli oscar rimangono le briciole dopo il passaggio di "Il padrino" e "Cabaret", che si portano via praticamente tutti i premi, e intanto nelle sale cinematografiche i film in uscita cominciano ad aumentare a dismisura, grazie anche alla rivoluzione culturale che citavo all'inizio di questo post, nascono dei miti, tra i registi e tra gli attori, ed escono film da scrivere a grassetto negli annali, si va dall'inarrivabile "Amarcord" capolavoro assoluto di Federico Fellini e quello ancora oggi più amato di tutta la carriera del Maestro, fino a "Jesus Christ Superstar", a mio modesto modo di vedere il miglior musical della storia, che racconta sottoforma di opera rock la vita di Gesù, con Ted Neeley nelle vesti del messia, ma soprattutto un superlativo Bob Bingham in quelle del sommo sacerdote Caifa, e poi "Agente 007 - Vivi e lascia morire", ottavo capitolo delle avventure dell'agente segreto più famoso e più elegante del Regno Unito, interpretato per la prima volta da Roger Moore, "Il giorno dello sciacallo" di Fredd Zinnemann, "Baba Yaga", film horror tratto non si sa bene come dai fumetti "Valentina" di Guido Crepax, "Papillon", con il grandissimo Steve McQueen, "La rabbia giovane", film drammatico con Martin Sheen che consiglio vivamente a chi non l'abbia mai visto, "La stangata", altro film epico con Paul Newman e Robert Redford probabilmente nelle loro rispettive migliori interpretazioni, accompagnate più che degnamente da una delle colonne sonore più famose di sempre, "The entertainer" di Scott Joplin, "Gli ultimi 10 giorni di Hitler" di Ennio De Concini, "Giovannona coscialunga, disonorata con onore", commedia piccante all'italiana con l'intramontabile Edwige Fenech e Pippo Franco, "Anche gli angeli mangiano fagioli" con Giuliano Gemma e Bud Spencer, "Piedone lo sbirro" sempre con il grande Bud, e "Il mio nome è Nessuno", con il suo compare Terence Hill, e poi ancora "Robin Hood", uno dei migliori film di animazione della Disney, il mitico "American graffiti" di George Lucas, "Una 44 Magnum per l'ispettore Callaghan", secondo film della saga del poliziotto di San Francisco interpretato da Clint Eastwood, "L'esorcista", film horror destinato a segnare un'epoca, "I tre moschettieri", "I tre dell'Operazione Drago" con Bruce Lee, "La lettera scarlatta", tratto dall'omonimo romanzo di Nathaniel Hawthorne, e "Serpico", magistrale film diretto dal recentemente defunto Sidney Lumet che narra la vera storia dell'integerrimo poliziotto Frank Serpico, interpretato da un immenso Al Pacino, che scopre, indaga e denuncia un giro di corruzione interno alla polizia Newyorkese.

Ormai vi sarete stufati, ma adesso arriva il bello, si parla di musica, e che musica! Voi che mi leggete lo sapete benissimo, gli anni '70 sono il periodo d'oro della musica, l'apoteosi delle nuove idee, delle ispirazioni e di tutto quello che ne deriva, generi nuovi, sperimentazioni, band neonate, supergruppi, esibizioni live, esagerazioni, provocazioni, insomma, qualsiasi cosa che negli ultimi 40 anni sia stata collocata, anche in parte, nell'ambito della musica deve qualcosa a un decennio eccezionale come gli anni '70, checchè ne dicano alcuni rapper e hip-hopper dei giorni nostri....

Il 1973, come tutti gli anni di questo periodo, è un fiorire di album, band, etichette discografiche e chi più ne ha più ne metta, infatti, mentre si sciolgono due formazioni fondamentali del rock anni'60, i Free dell'attuale attuale frontman dei Queen, Paul Rodgers e i Doors del Re Lucertola Jim Morrison, deceduto due anni prima, nascono cinque gruppi che se accostati diventano significativi della varietà musicale caratteristica del decennio, sto parlando dei Cabaret Voltaire, pilastri dell'elettronica e di quel protopunk la cui bandiera sarà poi in futuro degnamente portata da nomi come Iggy Pop o Billy Idol, i truccatissimi Kiss di Gene Simmons e Paul Stanley, che in quasi 40 anni di carriera hanno spaziato dal metal fin quasi al pop, gli Squallor, pionieri italiani della musica demenziale, i Twisted Sisters, tanto travestiti quanto bravi, e gli AC/DC, di Angus Young e Bon Scott.

Inoltre quasi tutta la prima metà degli anni '70 è il periodo di maggior diffusione del rock progressivo e psichedelico, che nel 1973 invade letteralmente l'Italia con una vera e propria ondata di band emergenti e album, come "Acqua Fragile", omonimo album d'esordio di una delle più importanti band italiane del genere (nonostante i soli tre album pubblicati sono arrivati ad aprire concerti di gruppi del calibro di Soft Machine, Uriah Heep e Gentle Giant), e poi "Alphataurus", altro album omonimo di debutto, "Arbeit Macht Frei" primo album dei mitici Area, "Campo di Marte" sempre omonimo e sempre di debutto, "Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto", virata progressive di Alan Sorrenti, "Clowns", album stavolta di fine carriera dei Nuova Idea, "Contaminazione" dei Rovescio della Medaglia, "Dedalus" dei neonati omonimi, "Dedicato a Frazz", primo e unico album dei Semiramis, "Felona e Sorona" delle Orme, "Guarda giù dalla pianura" di una delle tantissime formazioni degli Stormy Six, "Io non so da dove vengo e non so dove mai andrò. Uomo è il nome che mi han dato" dei De De Lind, successivamente riedito diverse volte, "Vietato ai minori di 18 anni?" dei Jumbo, "Io sono nato libero" dei Banco del mutuo soccorso, "Melos" dei Cervello, "Photos of Ghosts", primo album internazionale della PFM, "Riflessioni: idea d'infinito", altro esordio discografico, questa volta dei Dalton, "L'Uovo di Colombo" dei L'Uovo di Colombo, "Zarathustra", primo 33 giri dei Museo Rosenbach, e poi, tra tutti gli altri, gli album di debutto di due band formatesi dalle ceneri dei grandissimi New Trolls, e cioè "Canti d'innocenza canti d'esperienza" degli Ibis e "N.T. Atomic System" dei New Trolls Atomic System.

Insomma, il 1973 è un anno musicalmente ricchissimo anche per il nostro paese, e non soltanto per quel che riguarda il rock progressivo, ma per tutti i generi, dai più sperimentali ai più commerciali, da quelli classici a quelli moderni, esattamente come succede in tutto il resto del mondo, in cui i generi musicali si mescolano e si sviluppano nuove correnti artistiche e musicali, e poi, grazie anche alla grandissima diffusione dei mezzi di comunicazione, nascono nuove stazioni radio e nuove etichette discografiche, e di conseguenza i negozi di dischi sono constretti a comprare degli scaffali più grandi per fronteggiare l'immensa ondata di novità che li travolge, oltre ai nuovi album infatti cominciano a comparire le raccolte, i best of, le antologie e gli album live, cosa che porta molti soldi al mercato discografico senza bisogno di nuovi brani o nuove registrazioni, e che man mano prenderà sempre più piede. Tra i dischi che si potevano trovare nel 1973 ce n'è per tutti i gusti, da "...E mi manchi tanto" degli Alunni del sole al debutto omonimo degli Aerosmith, da "The Monty Python Matching Tia and Handkerchief" di Terry Gilliam e soci fino a "Aloha from Hawaii: Via Satellite", registrazione del live di Elvis di cui parlavo prima, "Amanti di valore" della "Tigre di Cremona" Mina, "Approximately Infinite Universe" e "Feeling the Space" di Lady Lennon Yoko Ono, "pronounced leh-nérd skin-nérd", album di esordio dei Lynyrd Skynyrd, disco che contiene uno dei più lunghi e begli assoli di chitarra della storia del rock, quello di "Free bird", dedicato al defunto Duane Allman, "Ashes Are Burning" dei Renaissance, "Bachman-Turner Overdrive II", secondo album dei BTO, "Band on the Run" degli Wings di Paul McCartney, "The Best of Status Quo", "The Best of The Doors", le due antologie dei Fab Four "The Red Album (1962-1966)" e "The Blue Album (1967-1970)", che raccolgono il meglio dei quattro scarafaggi di Liverpool, "Sabbath Bloody Sabbath" di Ozzy e compagni, "More Creedence Gold" e "Live in Europe", rispettivamente seconda raccolta e primo live dei Creedence Clearwater Revival, "ELO 2" e "On the third day" della Electric Light Orchestra, "Non farti cadere le braccia" del cantastorie rock italiano Edoardo Bennato, "Nine" e "Rosie" dei Fairport convention, "History of the Grateful Dead, Volume One (Bear's Choice)", registrato live al Fillmore East di New York, "Berlin" di Lou Reed, "No! Mamma, no!", debutto discografico del nostro Renato Zero, "Tres Hombres" dei barbutissimi ZZ Top, "Closing time", con cui ha inizio la strabiliante carriera di Tom Waits, "Vagabonds of the Western World" dei Thin Lizzy, lo storico "Quadrophenia" degli Who, tre grandi album degli Wailers di Bob Marley, "African Herbsman", "Catch a Fire" e "Burnin'", che contiene la sempiterna "Get up, Stand up", "Il bosco degli amanti" di Ron, "Goats Head Soup" e "No Stone Unturned" degli Stones, "Time Fades Away", primo live di Mr. Neil Young, "Cyborg" di Klaus Schulze, "Houses of the Holy" dei quattro del dirigibile, "Live and Let Die", album degli Wings che fa da colonna sonora all'omonimo film di James Bond, "Il nostro caro angelo" di Battisti, "I Nomadi cantano Guccini", che contiene due cover eccezionali come "Dio è morto" e "Canzone per un'amica", "Mind Games" di John Lennon, "A passion play", grandissimo album dei Jethro Tull, "Viva Chile!", primo album registrato in Italia dagli Inti-Illimani durante il periodo di esilio forzato a causa della dittatura di Pinochet, "I magnifici camaleonti", "Angel's Egg" e "Flying Teapot" dei Gong, pilastri portanti di prog e psichedelia, "Far finta di essere sani" del Signor G., "Mistery to me" e "Penguin" dei Fleetwood Mac, "Opera buffa" di Guccini, "Sulle corde di Aries" di Battiato, "Don't Shoot Me I'm Only the Piano Player" e "Goodbye Yellow Brick Road" di Sir Elton John, "Foreigner" di Cat Stevens, "Billion Dollar Babies" e "Muscle of Love" di Sua Mostruosità Alice Cooper, "Nostalrock" di Celentano, "I've got so much to give" e "Stone Gon'", rispettivamente primo e secondo album della voce più calda e profonda della storia, quella di Barry White, "Tyranny and Mutation" dei Blue Öyster Cult, e poi ancora, "Dylan", del menestrello Bob, "Greetings from Asbury Park", debutto del boss Bruce Springsteen, "These Foolish Things", primo di Bryan Ferry, "Camel" del progressivissimo gruppo omonimo, "Future days" dei Can, "Desperado" degli Eagles, "In concert" dei Derek & the Dominos di Mr. Slowhand Eric Clapton, "Raised on Rock/For Ol' Times Sake" di Re Elvis, "Genesis live" di Phil Collins e soci, che nello stesso anno se ne escono con quello che probabilmente è il loro miglore album di sempre, e cioè "Selling England by the Pound", "Storia di un impiegato", album involontariamente troppo politico dell'immenso Fabrizio De Andrè, "Aladdin Sane" del duca bianco David Bowie, "Alice non lo sa" di De Gregori, e poi "A nice pair", terza uscita discografica dei Pink Floyd, sottoforma di cofanetto che comprende i primi due album, "The piper at the gates of dawn" e "A saucerful of secrets", e che fa da preludio all'immenso "The dark side of the moon", sempre del 1973, "Ridin' the Storm Out" dei REO Speedwagon, "Over-Nite Sensation" di quel geniaccio di Frank Zappa, "Cosmic slop" dei Funkadelic, "Living in the Material World" di George Harrison, "Larks' Tongues in Aspic" dei King Crimson, "Anidride solforosa" di Lucio Dalla, "Tubular bells" di Mike Oldfield, "Neu! 2", "Love devotion surrender" di Santana, "Hello!" degli Status Quo, "Beginnings", riedizione dei primi due album e "Brothers and Sisters" della Allman Brothers band, "Sweet freedom" degli Uriah Heep, "Squeeze" dei Velvet Underground, "Brain Salad Surgery" del supergruppo Emerson, Lake & Palmer, "Ol' Blue Eyes Is Back", debutto di Frank "The Voice" Sinatra, "Moving on", album live di John Mayall registrato al Whiskey a Go-Go, "No Pussyfooting", prima collaborazione tra Robert Fripp e Brian Eno, "Recorded live" dei Ten years after, e poi album di Deep Purple, Equipe 84, Jackson Browne, Rory Gallagher, Stooges, Canned Heat, Henry Cow e tanti, tanti tanti altri.

Insomma, nel 1973 se si voleva comprare un disco c'era l'imbarazzo della scelta, lo stesso imbarazzo della scelta che avrei io nello scegliere il disco di cui parlarvi; uso il condizionale perchè a questo lunghissimo elenco di titoli ne manca uno che non potevo non scegliere, visto che è il disco d'esordio di una delle più grandi band della storia della musica....

La storia comincia qualche anno prima, alla fine degli anni '60, quando da una band londinese di nome "Sour Milk Sea" se ne va Farrokh "Freddie" Bulsara, pianista e cantante originario di Zanzibar che entra poco dopo a far parte degli Smile, gruppo di cui facevano già parte due dei suoi successivi storici compagni, e cioè Brian May e Roger Taylor, i tre cominciano a comporre e a suonare insieme, cambiando diversi bassisti, finchè nel 1971 John Deacon fa capolino alla loro porta andando ad inserirsi come ultimo tassello di una formazione a dir poco eccezionale.... Il quartetto si mette al lavoro, e tra nuovi brani composti e pezzi scritti in precedenza dai vari componenti della band, i quattro provano e selezionano dieci pezzi, che all'inizio del 1972 sarebbero già pronti per diventare la tracklist del loro primo disco ufficiale, non fosse per il fatto che il gruppo fatica, sembra assurdo ma è così, a trovare una casa discografica che li assuma e che gli dia la possibilità di registrare i loro pezzi, i quattro fortunatamente non si arrendono e tra mille peripezie riescono a strappare un contratto con la EMI per l'incisione del loro primo album; durante questo periodo si chiude anche il cerchio della nascita del mito, con tre trovate di Freddie, la prima è il cambio di nome per il gruppo, dopo una proposta che lui stesso spiega così:

"Ho pensato al nome Queen. È solo un nome, ma è molto regale ovviamente, e suona benissimo. È un nome forte, molto universale e immediato. Ha molte potenziali visuali ed è aperto a tutti i tipi di interpretazioni."

La seconda è il logo del gruppo, disegnato sempre da Freddie, composto da due leoni, segno zodiacale di Roger Taylor e John Deacon a guardia della corona della regina, messa al centro di una grande Q, un granchio che simboleggia il cancro, segno zodiacale di Brian May, e due fate che invece rappresentano la vergine, segno di Freddie, il tutto sovrastato da un'enorme araba fenice, a simboleggiare immortalità e speranza. La terza trovata riguarda personalmente Freddie, che dopo aver composto "My Fairy King", ripensando a uno dei versi vede la figura di sua madre nel verso da lui stesso composto e decide di cambiare il suo nome in quello che si imprimerà a fuoco nella storia del rock e nella memoria di ogni amante della buona musica sulla faccia della terra, Freddie Mercury....

Con questi presupposti, e dopo mesi e mesi passati a registrare, missare e, in alcuni casi, ricominciare tutto da capo, il 13 luglio del 1973 esce ufficialmente nel Regno Unito il primo album dei Queen, intitolato semplicemente "Queen", che viene poco promosso dalle stazioni radiofoniche e inizialmente non viene visto molto di buon occhio dalla critica che arriva addirittura a definirlo "osceno", giudizio che, come spesso è successo, è destinato a cambiare col passare del tempo. Il suono dei Queen è influenzato dal dilagare del rock progressivo, ma ha già qualcosa di caratteristico, una sorta di classicità anche nei pezzi più sperimentali e hard-rock, una inconfondibile mescolanza tra la melodia e una carica da far tremare i muri, un'energia che mai li abbandonerà nella loro carriera, nonostante la virata commercialeggiante degli anni '80; questa energia diventa poi un'apoteosi di suoni e sensazioni durante le esibizioni dal vivo, che li faranno entrare nell'olimpo dei mostri sacri; buona parte del merito di tutto questo va a Freddie, per come la vedo io il più grande frontman di sempre, migliore anche di gente come Jim Morrison, Roger Daltrey o Robert Plant, Freddie era capace di trascinare folle da decine di migliaia di persone con un solo acuto, era in grado di trasmettere le sue vibrazioni ad ogni spettatore, e ci riesce ancora oggi a quasi 20 anni dalla sua morte, basta guardare un video per accorgersene, Freddie e i Queen hanno sempre colpito proprio dove la musica deve andare a colpire.

"Queen", come dicevo, non riscuote subito un grandissimo successo, anche perchè in mezzo all'enorme mole di pubblicazioni del periodo inizialmente viene inquadrato come l'ennesimo album progressive rock, ma ben presto il pubblico si accorge dell'errore di valutazione, in "Queen" convivono hard rock e psichedelia, sogno e rabbia, energia e dolcezza, ogni brano è capace di suscitare emozioni fortissime e a volte contrastanti, basta il primo ascolto per farsi conquistare da un album come questo, di cui potrei andare avanti ore a parlare, e a me bastano pochi secondi di intro per scegliere quale brano farvi ascoltare....

Non c'è bisogno di nessuna spiegazione quando si parla delle canzoni dei Queen, e allora se dopo questo sproloquio infinito siete ancora vivi vedete di restarci! Per voi, questa è la prima pagina della storia di un mito, questi sono i Queen e questa è "Keep yourself alive"....

40 commenti:

Massi ha detto...

Nel modo di stare sul palco mi ci rivedo molto in Freddie:quel suo godersela ad ogni nota,quel suo rapporto divertente e divertito col pubblico,quella sua energia e quella sua vitalità.Grande Freddie e grandi i Queen.....a proposito: gran bel post

Cristina Insinga ha detto...

Mi associo a quel che ha detto Massi, GRAN BEL POST!!! :)

lozirion ha detto...

@Massi: Bè, credo che la forza di Freddie fosse proprio quella, lui era il primo a divertirsi, l'energia che trasmetteva passava prima dentro di lui.... Se anche tu ti senti così sul palco è un motivo in più per non dimenticarti di avvisarmi quando passi dalle mie parti a suonare, CHIAROOOO?????? ^_^

@Karma Police: Grazie! Troppo gentile!.... ^_^

Massi ha detto...

@Loz:Chiarissimo!!!!!

Elva Young ha detto...

Gran bel post! E Bèh, il mitico Freddie se lo merità! **
Già, avete ragione, Freddie la musica non la suonava, lui la viveva e basta!!! fregandosene fortemente degli altri! ^^

lozirion ha detto...

@Elva Young: Eh si, e probabilmente è per questo che è diventato il migliore, quando una cosa la vivi tu per primo trasmetterla agli altri è quasi una passeggiata.... ^_^

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