giovedì 29 settembre 2011

Chickenfoot III - Una scarica di watt


Le zampe di gallina sono tornate! Mettete da parte la noia e preparatevi a una scarica da migliaia di volts!

E' uscito nei negozi di dischi due giorni fa il secondo album in studio dei Chickenfoot, supergruppo formato da Sammy Hagar (successore di David Lee Roth nei Van Halen) alla voce, Michael Anthony (ex Van Halen pure lui) al basso e ai cori, Chad Smith (superbatterista dei Red Hot Chili Peppers) a picchiare i tamburi come un forsennato e Joe Satriani a consumare la sua sei corde fino al midollo.... Per la registrazione di questo secondo lavoro i quattro si sono affidati alla produzione di un mostro dell'industria discografica come Mike Fraser, e finalmente, dopo vari annunci e un lavoro di registrazione e missaggio durato mesi e costantemente raccontato quasi passo passo dagli stessi componenti della band tramite interviste e annunci in rete, il risultato è pronto per rovesciare watt nelle radio.

Anticipato il 2 agosto dal primo singolo, "Big foot", dopo essere stato annunciato dall'inizio con il titolo di "Chickenfoot IV" è invece stato stampato come "Chickenfoot III", (ancora non è dato sapere perchè, visto che non è nè il quarto, nè tantomeno il terzo album della band) e rappresenta una conferma per un gruppo che molti predicevano essere destinato a rimanere una specie di meteora. Lo spirito dell'album è lo stesso del suo predecessore e lo stesso che aveva dato vita alla band.... Come da loro stessa ammissione i Chickenfoot sono quattro amici che suonano insieme nel tempo libero, e lo fanno per il semplice gusto di divertirsi e fare musica insieme, senza obiettivi precisi, nè tantomeno date di scadenza per nuovi album. Forse è proprio questo il punto di forza dei quattro, una semplice voglia di suonare insieme e nessun costringimento, di nessun tipo. In un'atmosfera "giocosa", se così la vogliamo chiamare, gli stili diversi dei componenti si mescolano in una ricetta che porta a spaziare dall'hard rock più classico al funky, da un rock più commerciale alla fusion, fino a toccare gli opposti vertici di heavy metal e blues, il tutto contornato dall'indiscutibile classe individuale di ognuno....

Insomma i Chickenfoot sono tornati e non si sono risparmiati, gli 11 pezzi della tracklist di base filano via durante l'ascolto senza lasciare spazio alla noia, e riversano tutta la carica dei quattro direttamente nelle orecchie dell'ascoltatore, senza filtri. C'è spazio per un po' tutto, c'è l'hard rock senza troppe chiacchiere di brani come "Last Temptation", "Lighten Up" o "Up Next", che riportano alla mente Led Zeppelin e Deep Purple senza timori reverenziali, brani più commerciali come "Different devil", dove l'accoppiata di ex Van Halen formata da Hagar e Anthony fa prevalere il rock anni '80 di cui sono stati protagonisti, c'è la rockeggiante "Alright alright", strutturalmente più in stile Stones, con in più le svisate da paura di un Joe Satriani a ruota libera, c'è "Big Foot", il singolo di lancio, forse il pezzo meno riuscito di tutto l'album ma comunque un ottimo brano, ci sono le emozioni, quelle più romantiche di "Come closer" e quelle rabbiose di "Three and a half Letters", pezzo di protesta conto la crisi economica statunitense, con Smith a martellare come fosse un punk, la chitarra di Joe un'ottava sotto e la voce graffiante di Sammy che non risparmia le accuse e finisce urlando strozzato "I need a job!". C'è poi lo spazio anche per l'ottima ballad elettrica "Something Going Wrong" e per l'hard blues cadenzato di quella che si candida ad essere la punta di diamante dell'album, "Dubai blues", in cui Michael Anthony e Chad Smith incrociano basso e batteria in un connubio perfetto, pronto ad aprirsi come un cielo nuvoloso con i fulmini della chitarra del solito, spettacolare Satriani. Satriani che tiene i colpi grossi per la traccia di chiusura, la hidden track "No change", in cui l'attenzione è tutta per la cattiveria di Sammy Hagar e la Ibanez di Joe, che alla fine dei 4 minuti e mezzo di durata del pezzo se ne esce davvero sfinita....

Una vera prova di forza e di classe questo "Chickenfoot III", un album che non aggiunge niente di nuovo al panorama musicale, ma nemmeno si prefigge di farlo, un onesto album di sanissimo rock, da infilare nel lettore e lasciar correre per i suoi poco più che 45 minuti al massimo volume.... L'album è in vendita in digital download, vinile, e cd in tre versioni, la base con il solo cd audio, la versione "Classic Rock Magazine Fanpack" messa in vendita dalla rivista inglese e contenente due bonus track live, e la versione Deluxe con la ristampa di "Chickenfoot", primo lavoro della band, e doppio DVD contenente videoclip e live. Non mi resta che consigliarvi l'ascolto del disco e postarvi la potenza della hidden track "No change", e mi raccomando, prima regola: IL VOLUME DEVE ESSERE ALTO!



Tracklist
1. Last Temptation
2. Alright, Alright
3. Different Devil
4. Up Next
5. Lighten Up
6. Come Closer
7. Three and a Half Letters
8. Big Foot
9. Dubai Blues
10. Something Going Wrong
11. No Change (Hidden track)

Contenuti aggiuntivi Classic Rock Magazine Fanpack
11. Down the Drain (Live in Phoenix)
12. Oh Yeah (Live in Phoenix)

Contenuti aggiuntivi Deluxe Edition
Disc 2 (Chickenfoot - 2009)
1. Avenida Revolucion
2. Soap On A Rope
3. Sexy Little Thing
4. Oh Yeah
5. Runnin' Out
6. Get It Up
7. Down The Drain
8. My Kinda Girl
9. Learning To Fall
10. Turnin' Left
11. Future In The Past
12. Bitten By The Wolf

Disc 3 (DVD)
1. EPK
2. Big Foot (Videoclip)
3. Turning Left (Live in Phoenix)
4. Sexy Little Thing (Videoclip)

Disc 4 (DVD)
1. Avenida Revolucion (Live)
2. Soap On A Rope (Live at Montreaux 2009)
3. Sexy Little Thing (Live at Montreaux 2009)
4. Oh Yeah (Live)
5. Runnin' Out (live)
6. Get It Up (Live)
7. Down The Drain (Live at Montreaux 2009)
8. My Kinda Girl (Live)
9. Learning To Fall (Live)
10. Turnin' Left" (Live)
11. Future In The Past (Live)
12. Bitten By The Wolf (Live)
13. Soap On A Rope (Videoclip)

mercoledì 28 settembre 2011

Una vera chicca....



Nel pieno dell'era digitale, in mezzo alla valanga di mp3 che ogni giorno viaggia da un angolo all'altro della rete c'è ancora chi, forse per nostalgia, forse per passione, forse anche per un immotivato terrore verso la tecnologia, e a volte anche per dare l'impressione di essere fuori dal coro, la musica la ascolta ancora alla vecchia maniera, con un buon vinile poggiato sul piatto e la puntina a fare il resto.... Ascoltare un vinile necessita di tempo e attenzione, non lo si può fare se si è sempre di corsa e, ve lo dice uno che i vinili li consuma a vista d'occhio, a volte è davvero un toccasana ascoltarlo, perchè ti costringe a fermarti, a metterti a sedere, rilassarti e concentrarti sulla musica....

Negli ultimi anni il vinile è tornato alla ribalta dopo essere rimasto in sordina per anni quasi fosse qualcosa per antiquari o da musica di nicchia, e sempre più artisti e case discografiche pubblicano o ripubblicano gli album accostando il formato digitale al vinile, il nuovo con il vecchio, per la gioia di appassionati e nostalgici.... Ci sono inoltre etichette, singoli artisti o intere associazioni di musicisti che invece il vinile non l'hanno mai abbandonato, e una di queste è senza dubbio la Preservation Hall (che già dal nome dice tutto), associazione di musicisti di New Orleans che si occupa di tener vivo il fuoco del jazz e della musica anni '20-'30 organizzando concerti ed eventi vari strettamente legati alla musica dei primi decenni del '900. Un'associazione come questa non può che produrre in vinile i propri dischi, e nello specifico nel formato utilizzato in quegli anni, poi superato e messo da parte a favore di 33 e 45 giri. Ovviamente sto parlando del 10" a massima velocità, 78 giri, un formato che molta gente oggi non ha mai avuto il piacere nemmeno di vedere, e che nel 2011 suona davvero come un reperto storico.... Ma si sa, la storia ha un fascino tutto suo, il cosiddetto "Ritorno alle origini", è inutile negarlo, è sempre un piacere, e così succede che spesso gli artisti tornano a incidere alla vecchia maniera, a pubblicare qualcosa che rischiava di rimanere immeritatamente in un angolo dimenticato della memoria, di prendere in mano vecchi strumenti e magari omaggiare con dei tributi idoli di gioventù o album e canzoni a cui sono particolarmente legati.... L'ultimo artista che si è dilettato in questo ritorno al passato è niente popò di meno che Tom Waits, il poliedrico artista di Pomona, in collaborazione proprio con la Preservation Hall e accompagnato dalla Preservation Hall Jazz Band, ha da poco inciso un 78 giri contenente due brani di Danny Barker datati 1947, "Tootie Ma was a big fine thing" e "Corrine died on the battlefield". Il disco sarà pressato a tiratura limitatissima, saranno infatti soltanto 504 le copie, numerate a mano, di questa interessante trovata.

Insomma, una vera chicca per gli appassionati, soprattutto per chi riuscirà ad accaparrarsi una delle prime 100 stampe del disco, che verranno vendute in custodia deluxe con in regalo un giradischi ad hoc, con il selettore per i 78 giri che i giradischi moderni non prevedono....

Un'idea fuori dallo standard per un artista che standard non lo è mai stato.... L'uscita dell'album è prevista per il 19 novembre e chissà che non sia il prmo passo verso un ritorno ancora più alle origini....


Sarà centro al primo colpo?


Ciao a tutti!

Nel 1987 usciva uno degli album più amati dell'intero decennio '80, una scarica di energia, adrenalina e tamarraggine che prendeva il nome di "Appetite for destruction" e lanciava in orbita i Guns N'Roses.... Dopo "Appetite" la carriera dei 5 rocker di Los Angeles è stata fulminante, tanto breve quanto esplosiva e ricca di avvenimenti più o meno raccontabili che li hanno portati dalla cima dell'olimpo fino al punto più basso degli inferi senza passare dal via.... Ma la notizia non è questa, e non è neppure quella di una fantomatica reunion che tutti sappiamo essere pressochè impossibile ma che continua ad aleggiare ciclicamente nell'aria....

La notizia è che nel 2012 "Appetite" compirà 25 anni, e oltre ad essere un anniversario non da poco dà la possibilità di essere presi in considerazione per entrare nella Rock'n'roll Hall Of Fame, il grande museo di Cleveland dedicato agli artisti e alle band che hanno segnato la storia della musica.... Bene, prima possibilità e prima candidatura! I Guns sono nella lista dei 15 papabili per il 2012, sono in ottima compagnia, decisamente vista la presenza ad esempio di Red Hot, Cure, Small Faces e Freddie King , ma chissà che non facciano centro al primo colpo.... E chissà - questa è una più che vana speranza da gunner - che magari il 14 aprile, quando a Cleveland si svologerà la cerimonia, i cinque si decideranno a calcare di nuovo le assi di un palco insieme....

Eccovi a lista dei 15 candidati pubblicati da Rockall tra cui 500 professionisti dell'industria musicale selezioneranno i vincitori che saranno annunciati a dicembre.... La domanda ora è d'obbligo.... Voi chi votereste?....

1. Beastie boys
2. The Cure
3. Donovan
4. Eric B. & Rakim
5. Guns N'Roses
6. Heart
7. Joan Jett & The Blackhearts
8. Freddie King
9. Laura Nyro
10. Red Hot Chili Peppers
11. Rufus with Chaka Khan
12. The Small Faces/The Faces
13. The Spinners
14. Donna Summer
15. War


20 anni dopo il resto è ancora contorno....


Ciao a tutti!

Sono passati già 20 anni.... Sembra ieri e invece non è così.... il 28 settembre 1991 una polmonite si è portata via uno dei più grandi innovatori della storia della musica, uno dei mostri sacri del jazz, il grande, immenso Miles Davis.... E' difficile spiegare l'impatto che Miles Davis ha avuto sulla musica, sia nel suonarla che nell'interpretarla e anche semplicemente con il suo modo di essere.... Miles non si è mai guardato indietro, ha sempre cercato nuove ispirazioni, nuove sonorità, nuove emozioni da sparare nella sua tromba, fregandosene di qualsiasi altra cosa che non fosse la musica, e senza ascoltare i critici che lo stroncavano per i continui cambi di sonorità e stile, o la comunità nera che lo criticava per aver portato molti bianchi nei suoi gruppi, oppure le critiche che piovevano per i suoi continui problemi con le droghe.... Che queste cose andassero giù o no a chi lo attaccava, Miles ha segnato la storia della musica, tutto il resto è soltanto contorno.....

Riposa in pace Miles, forse da quel tragico 1991 hai potuto fare qualcosa che meritavi da tempo ma che ti sei sempre rifiutato di fare, guardarti indietro, e vedere quali grandi cose ci hai lasciato....



Per me la musica e la vita sono una questione di stile. (Miles Davis)






martedì 27 settembre 2011

Sit-Rock: Decenni in musica - Parte IV - Anni '90


Ciao a tutti!

Ci siamo! Quarto nonchè penultimo appuntamento con le Sit-Rock dedicate ai decenni.... Come già sapete questa volta si parla di anni '90, un decennio controverso forse ancor più degli anni '80, e chissà, forse più difficile da riassumere in musica.... Credo che chiunque mi legga abbia vissuto gli anni '90, chi da giovanissimo chi un po' meno, e forse proprio per questo credo che le liste questa volta saranno davvero diversissime.... Gli anni '90 sono stati in pratica l'inerzia degli '80, e hanno portato una valanga di personaggi, oggetti, film, serie tv, cartoni animati e chissà cos'altro che in una maniera o nell'altra sono diventati di culto.... E quindi la domanda è la solita, come rappresentereste gli anni '90 in musica? Quali pezzi scegliereste? Spice Girls o Nirvana? Oasis o Radiohead? Ma soprattutto, che fine ha fatto Carmen San Diego?....

Come al solito la sfida si compone di 20 pezzi, con l'unica regola che tutti devono essere datati nel decennio '90.... E allora cominciate ad affilare le unghie e i denti, domenica si parte con la nuova sfida! Come sempre io pubblicherò la mia personale lista di 20 canzoni rappresentative degli anni '90 e se vi va di partecipare lasciate la vostra nei commenti al post che comparirà domenica.... Non vi assicuro che riuscirò a rispondere tempestivamente ai commenti perchè in questo weekend sarò in terra irlandese, ma non appena avrò la possibilità sarò curiosissimo di leggere le vostre scelte.... ^_^



ROCK ON!

R.I.P. Cliff....


Ciao a tutti!

Esattamente 25 anni fa, a soli 24 anni se ne andava per una tragica fatalità Cliff Burton, storico bassista e anima musicale dei Metallica.... Non potevo non ricordarlo....

Rest in peace Cliff.... ROCK ON!




sabato 24 settembre 2011

Un grande ritorno...


Questo è solo l'inizio, ora aspettiamo con ansia l'album in uscita il 25 ottobre e, ovviamente il tour, immmancabile, datato 2012....




Sempre grandi Negrita....

ROCK ON!

venerdì 23 settembre 2011

Insoliti sospetti


Ciao a tutti!

In queste settimane sono parecchi gli album in uscita, alcuni annunciati da tempo e attesi con ansia, come ad esempio "Biophilia", il nuovo lavoro di Bjork che arriverà finalmente sugli scaffali la prossima settimana. Ma per un album atteso e supportato da non poca pubblicità ci sono un numero enorme di album  che il più delle volte passano inosservati, ma non per questo sono brutti album, anzi....

Leslie West, classe 1945, chitarrista, cantante e autore, una carriera quasi cinquantennale che parte dal garage rock dell'underground di New York durante la metà degli anni '60, e da lì attraversa blues, rock, hard rock, finanche a toccare l'heavy metal, delle cui sonorità dure lui e i suoi Mountain sono tra i primi sperimentatori verso la fine dei sixties. Ogni anno dall'esordio la carriera di Leslie si è arricchita di premi, riconoscimenti, collaborazioni illustri e ammirazione da parte della critica e dei colleghi musicisti, tournèe mondiali e album, 8 con i Mountain, 3 con i West, Bruce and Laing, e 12 da solista fino al 2006, anno in cui viene inserito nella Long Island Music Hall Of Fame, il giovanissimo museo musicale dello stato di New York, nato proprio nel 2006....

Da lì in avanti, escluso un album di cover di Bob Dylan registrato con i Mountain e qualche collaborazione qui e là, la carriera di Leslie compie una frenata, forse dovuta anche ai problemi di salute che lo coinvolgono. Leslie è diabetico e purtroppo il peggiorare della malattia ha costretto i medici nel giugno di quest'anno ad amputargli una gamba dal ginocchio in giù.... Sarà la malattia, sarà l'età che avanza, ma fatto sta che Leslie si è fatto più blues di quanto non sia mai stato, proprio lui che aveva iniziato l'allontanamento dal blues delle origini verso quello che poi sarebbe diventato l'heavy metal, e ne è la prova il suo tredicesimo album in studio, uscito nei negozi di dischi pochissimi giorni fa....

La classe di West è davvero enorme, e un suo album è una certezza per il solo fatto che sia suo, ma questa volta il musicista ha voluto esagerare, e ha chiamato a sè una lista di musicisti d'eccezione per le registrazioni dei 12 brani di "Unusual suspects". Gli "Insoliti sospetti" che prendono parte all'album rispondono ai nomi di Steve Lukather, Slash, Billy Gibbons, Joe Bonamassa, Zakk Wylde e Richard Christy, e credo non ci sia niente altro da aggiungere....

Lo stile di Leslie resta quello di sempre, un rock secco e diretto, senza giri di parole, abbastanza semplice da necessitare soltanto della più classica delle formazioni, batteria, basso e chitarre, ma con l'elemento in più delle collaborazioni tanto illustri quanto diverse in termini stilistici. Come è ovvio, musicisti di questa portata hanno un impatto decisivo sul sound, ognuno a modo suo, e nonostante il tono dell'album sia principalmente quello del rock elettrico, a tratti più e a tratti meno potente, i "marchi di fabbrica" dei musicisti si fanno sentire e conferiscono all'intero album quella varietà di stili, seppur non radicale, che non lascia spazio alla noia di pezzi tutti uguali come spesso succede soprattutto quando si parla di rock duro, e in questo ha non poco peso l'ordine dei pezzi, evidentemente studiato non poco (provare ad ascoltare i pezzi in un ordine diverso per averne la prova).

Tutti questi fattori fanno si che nei 12 brani dell'album, di cui una bonus track, si passa dall'hard rock della vecchia guardia di "Nothing changed", eseguita con il supporto alle sei corde di Mr. Zakk Wylde, fino al blues polveroso seppur elettrico di "Mudflap Mama", con Slash alla chitarra e la viscerale "Third degree", con quel mostro di Joe Bonamassa, probabilmente la traccia migliore di tutto il disco. Nel mezzo c'è il riassunto della carriera di Leslie, rock, heavy metal, e soprattutto tanta, tanta, tanta chitarra. La traccia di apertura, "One more drink for the road", è qualcosa di davvvero strepitoso, e non potrebbe essere altrimenti, visto che ad imbracciare una Gibson c'è Steve Lukather (uno che, tanto per fare un esempio per chi non lo conoscesse, Eddie Van Halen ha definito il miglior chitarrista del mondo....). E poi c'è "Standing on a higher ground", divertente brano cadenzato dove non riconoscere lo stile del barbutissimo Billy Gibbons degli ZZ-Top è impossibile, c'è la bonus track di chiusura, "I don't know 'The beetlejuice song'", che vede dietro ai tamburi quel picchiatore forsennato di Richard Christy, e last but not least "Turn out the lights", che concorre sicuramente per il podio dei migliori brani dell'album; un pezzo sporco e sofferto, accompagnato dall'acustica di Slash e dalle incursioni elettriche di Zakk Wylde. Non ci sono però soltanto le collaborazioni in "Unusual suspects", seppur mescolate a dovere ci sono cinque brani del solo Leslie, la dura "To the moon" e la trainante "I feel fine", sintomi che l'hard rock scorre ancora forte nelle vene del 65enne New Yorkese, aspetto evidente anche in "Love you forever", brano che sembra uscire da un album dei Whitesnake. C'è spazio però anche per due eccezionali pezzi lenti, "My gravity", cantato sopra una chitarra distorta, e "Legend", in cui la voce di Leslie parte bassa accompagnata dal pianoforte, e secondo dopo secondo si fa più sofferta e urlata, tanto che il pianoforte non basta più, e allora via le dita dai tasti del piano, meglio appoggiarle su quelli di una Gibson e concludere nel modo migiore una grandissima ballata....

Cosa dire di un album come "Unusual suspects"? Quello che si sente in questo disco è un sound che arriva da lontano, da decenni passati a suonare, da decine e decine di album tra Leslie e le guest star, comunica la voglia di calpestare di nuovo le assi di un palco e scuotere le folle, perchè questi non sono brani da studio, sono brani da sentire dal vivo, con migliaia di watt nelle casse e una sola frase in testa, "Fanculo il resto, attacchiamo!". E' un album hard rock? Si. E' un album blues? Anche. E' un album come tanti altri? Forse. Ma mettetelo nello stereo, premete play e provate a stopparlo se ci riuscite!....


Tracklist
1. One More Drink for the Road (Feat. Steve Lukather)
2. Mudflap Momma (Feat. Slash)
3. To the Moon
4. Standing on Higher Ground (Feat. Billy F. Gibbons)
5. Third Degree (Feat. Joe Bonamassa)
6. Legend
7. Nothin's Changed (Feat. Zakk Wylde)
8. I Feel Fine
9. Love You Forever
10. My Gravity
11. The Party’s Over (Feat. Slash & Zakk Wylde)
12. I Don't Know "The Beetlejuice Song" (Feat. Richard Christy) - Bonus Track

R.E.M. Top Ten


Ciao a tutti!

Dopo la notizia di ieri sullo scioglimento dei R.E.M. la rete si è riempita di post a riguardo. Quasi sempre alla fine del post compare un video o una lista di video, e, come mi ha fatto notare Resto In Ascolto, è interessante notare quanto siano diverse le scelte dei vari blogger, ognuno con i suoi pezzi preferiti, per ragioni più o meno personali....

Così, sotto suggerimento suo e di Fed Zeppelin mi sono fatto un bel giro nella blogosfera e ho stilato una classifica dei brani più scelti dai blogger per ricordare il terzetto di Athens. La lista dei brani è parecchio lunga, e quindi mi limito a postare i 10 pezzi più pubblicati... Personalmente credo che ci siano un paio di esclusi eccellenti, ma tant'è, questo è il verdetto:

10. So. Central rain




9. She just wants to be
 




8. Nightswimming
 




7. Losing my religion
 




6. Imitation of life
 




5. Bad day
 




4. The One I love
 




Ed ora il podio....

Medaglia di bronzo....

3. It's the end of the world as we know it




Medaglia d'argento....
2. Daysleeper




E infine la medaglia d'oro, il brano più scelto per ricordare i R.E.M. è....
1. The great beyond





Bè, poi ognuno ha le sue preferite, ma direi che queste dieci fanno decisamente onore a Michael Stipe e soci....  

ROCK ON!

Prog Exhibition 2011: torna il festival della musica immaginifica!


Ciao a tutti!

Qualche tempo fa vi avevo segnalato l'uscita del cofanetto "Prog Exhibition: 40 anni di musica immaginifica", registrato durante la prima edizione del festival che si era svolta nel 2010, ed è di oggi la notizia che è in arrivo la seconda edizione, un'occasione da non perdere per gli amanti del prog italiano e non. La manifestazione si svolgerà al teatro Tendastrisce di Roma il 21 e 22 ottobre, e i nomi sono di quelli da leccarsi i baffi....

Qui di seguito il comunicato stampa ufficiale:


Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico della prima edizione, la magia del rock progressivo incanta nuovamente Roma. Il 21 e 22 ottobre al Tendastrisce i grandi protagonisti italiani del prog con leggendari special guest stranieri come Steve Hackett, Martin Barre e Richard Sinclair
Prog Exhibition 2011: torna il festival della musica immaginifica! 
D&D Concerti presenta:


PROG EXHIBITION 2011
II EDIZIONE

21 e 22 ottobre 2011
Via Giorgio Perlasca, 69
Roma


Venerdì 21 e sabato 22 ottobre 2011 al Teatro Tendastrisce di Roma la seconda e imperdibile edizione della Prog Exhibition. Dopo lo straordinariosuccesso della prima edizione, il sold out con pubblico da tutto il mondo, l'entusiasmo della critica e le ottime vendite del cofanetto celebrativo, il Festival della musica immaginifica si ripete con una ricca seconda edizione. Ancora una volta in Italia il rock progressivo trova terreno fertile dal vivo, anche grazie all'incontro tra le colonne degli anni '70, le nuove leve e gli attesi special guest stranieri 

Unico nel suo genere, il festival Prog Exhibition per questa seconda edizione presenta un succulento cartellone di artisti. Il 21 ottobre aprono la serata i bolognesi Stereokimono, una formazione art-rock tra le più intriganti degli ultimi anni. Gli Oak, popolare tribute band dei Jethro Tull, si esibiranno con Martin Allcock, fantasioso multistrumentista già con Fairport Convention ma soprattutto membro dei Jethro Tull dal 1989 al 1991. Grande attesa per i Saint Just Again: la formazione napoletana di Jenny Sorrenti si è recentemente riformata con l'ottimo disco Prog Explosion e per l'occasione, per la prima volta in assoluto, la vocalist duetterà in Vorrei incontrarti con il fratello Alan Sorrenti, anche lui tra i grandi protagonisti degli anni '70 italiani. Grande ritorno anche per uno dei gruppi italiani più amati al mondo: il Balletto di Bronzo dell'istrionico Gianni Leone. Sul palco del Tendastrisce il trio di Ys, una delle più importanti opere prog di tutti i tempi, duetterà con Richard Sinclair, bassista e vocalist di Caravan, Hatfield And The North e Camel, una istituzione della "scena diCanterbury". Gran finale con gli Arti & Mestieri: la formazione jazz-rock torinese, tra le più originali del genere in Europa, con il ritorno del chitarrista originario Gigi Venegoni, si esibirà con Darryl Way, celebre violinista dei Curved Air. 

Il 22 ottobre tocca al Bacio della Medusa aprire il festival: la giovane band perugina, con il suo progressive rock oscuro e trascinante, è una delle più apprezzate tra le nuove leve nazionali. Gran rientro per Vic Vergeat, uno dei chitarristi italiani più noti all'estero, che per la Prog Exhibition ha riformato i Toadche si avvarranno dell'esperienza di Mel Collins, fiatista dei King Crimson e session man tra i più prestigiosi al mondo. Ritorno clamoroso anche per iGarybaldi, la band genovese che con Nuda (1972) infiammò i palchi di tutta Italia: la nuova formazione include Marco Zoccheddu, strepitoso chitarrista diNuova Idea, Osage Tribe e Duello Madre. Riformato da qualche anno ma con un'inedita rilettura acustica del proprio repertorio, il Biglietto per l'Inferno.Folk presenterà il proprio festoso set con una leggenda del rock internazionale: Martin Barre, chitarrista dei Jethro Tull dal 1969, fedele compagno del leader Ian Anderson. Finale eclatante con i New Goblin: la celebre formazione di Profondo rosso, amatissima in tutto il mondo e oggi guidata daSimonetti, Guarini e Morante, godrà del tocco inconfondibile dell'ex Genesis Steve Hackett, chitarrista tra i più famosi e influenti al mondo.

Prezzi:
Biglietto per singola giornata: 40,00 – 33,00 – 27,00 Euro + diritti di prevendita. 
Abbonamento per 2 giorni: 70,00 – 60,00 – 50 Euro + diritti di prevendita. 
Prevendita su Booking Show e Greenticket.


21 Ottobre 2011, ore 20.00:

Stereokimono
Oak con Martin Allcock  (Jethro Tull)
Saint Just Again di Jenny Sorrenti con Alan Sorrenti (in Vorrei Incontrarti)
Balletto di Bronzo con Richard Sinclair (Caravan, Camel, Hatfield And The North)
Arti e Mestieri con Gigi Venegoni e Darryl Way (Curved Air)


22 Ottobre 2011, ore 20.00:

Bacio della Medusa      
Vic Vergeat/Toad con Mel Collins (King Crimson)  
Garybaldi con Marco Zoccheddu (Nuova Idea)    
Biglietto per l’Inferno.Folk con Martin Barre (Jethro Tull)  
New Goblin con Steve Hackett (Genesis)    


Prog Exhibition:
http://www.progexhibition.it

D&D Concerti:
http://www.diedi.com

Synpress44 Ufficio stampa: 
http://www.synpress44.com