domenica 30 ottobre 2011

Sit-Rock: Decenni in musica - Parte V - Anni '00 - Si parte!



Ciao a tutti!

Bene, si comincia! Come promesso oggi parte ufficialmente la quinta e ultima sfida della serie delle Sit-Rock dedicate ai decenni in musica. Questa volta la decade presa in esame è quella da poco passata dei cosiddetti anni '00, l'ultima per chiudere il bel quadro che si è delineato sulla musica che ha guidato gli ultimi 50 anni.

Non vedo l'ora di leggere le vostre liste, come sempre se vi va di partecipare lasciate le vostre 20 canzoni tra i commenti.... ^_^

Nel frattempo ecco qui sotto le mie 20:

 1. Rammstein - Reise, Reise
 2. Noir Désir - Le vent nous portera
 3. R.E.M. - Bad Day
 4. Red Hot Chili Peppers - Dosed
 5. Gregor Samsa - These Points Balance
 6. Black rebel motorcycle club - Love Burns
 7. Blink 182 - What's my age again
 8. Nightwish - Ghost Love Score
 9. The Offspring - Original prankster
10. Negrita - Ad un passo dalle nuvole
11. Muse - Plug in baby
12. Radiohead - The National Anthem
13. Kenny Wayne Shepherd - Let Go
14. Serj Tankian - Empty walls
15. Death cab for cuties - Death of an Interior Decorator
16. Pennywise - Mrs. Robinson
17. B.B. King Feat. Eric Clapton - Key To The Highway
18. U2 - Stuck in a Moment You Can't Get Out Of
19. 30 seconds to mars - The kill
20. Paramore - Misery business

ROCK ON!

venerdì 28 ottobre 2011

Ex-Kgb in concerto alle Scimmie!



Dopo aver raccolto consensi di critica e pubblico per il disco d'esordio 'I Putìn', le travolgenti ex spie capitanate da Mike 3rd ritornano live: appuntamento il 2 novembre 2011 a Milano
  Ex-Kgb in concerto alle Scimmie! 


  Mercoledì 2 novembre 2011
ore 23.00
Le Scimmie
Via Cardinale Ascanio Sforza, 49
Milano

Mercoledì 2 novembre 2011 si riscalda l'autunno con l'Irriverent Groovy Rock degli EX KGB: allo storico locale di Milano Le Scimmie il ritorno della band che ha infuocato il pubblico di tutta Italia. Dopo un anno di soddisfazioni grazie agli innumerevoli apprezzamenti per il disco di esordio I Putìn (prodotto da Ronan Chris Murphy) e per i vari concerti che hanno raggiunto l'acme con l'apertura per Tony Levin al Club Il Giardino. 
"L'onestà e la graffiante energia non passano inosservate" (La Repubblica XL); "I Putìn è uno dei dischi italiani più gustosi degli ultimi anni" (Ritmi); "un esordio decisamente di alto profilo per un power trio che, nel futuro prossimo, promette davvero di offrire più di una sorpresa" (L'Isola che non c'era);"che disco meraviglioso questo dei padovani The Ex-Kgb!" (NerdsAttack). Responsi critici prestigiosi per un album in distribuzione nazionale(Ricordi - La Feltrinelli - FNAC) e in vendita ai concerti al costo speciale di 7 Euro; per gli audiofili incalliti c'è anche il vinile - 180 grammi - per il migliore impianto stereo. 

 La scuderia Prosdocimi è orgogliosa del risultato degli Ex Kgb capitanati dall'instancabile Mike 3rd, promotore della Stagione della Beneficenza (a favore di Greenpeace e AIRC) e anima dei Tunatones, la Surfabilly band che negli ultimi mesi ha fatto sculettare il nord Italia e a breve entrerà in studio per la registazione del primo disco.




The Ex Kgb:

Alberto Stocco: batteria - percussioni - voce
Emanuele Cirani: Chapman Stick - basso - voce
Mike 3rd: chitarra - voce

Info:
The Ex-Kgb:
http://www.theex-kgb.eu

Ufficio Stampa Synpress44
http://www.synpress44.com

mercoledì 26 ottobre 2011

Suonando fino alle radici....


Ciao a tutti!

Gli album tributo hanno sempre un certo retrogusto nostalgico, un'aria un po' retrò a volte, e se si aggiunge che il blues a tutto questo il risultato è qualcosa che non può far altro che colpire dritto al cuore, "un colpo all'anima" come direbbe un cantautore di casa nostra....

John Dawson Winter III, per gli amici Johnny, nato a Beaumont, Texas, nell'ormai lontano 1944, pelle chiarissima e lunghissimi capelli bianchi, caratteristiche dettate dall'albinismo da cui è affetto, non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni ed è uno dei più cazzuti bluesman che la storia ricordi, incredibile chitarrista slide, solista d'eccezione, ma soprattutto un uomo che ama a tal punto la musica da continuare ancora oggi a 67 anni suonati a calcare, con l'inossidabile cappello da cowboy in testa, le assi dei palchi di tutto il mondo anche a costo, come raccontano le ultime cronache, di dover essere accompagnato sul palco e portato fuori a spalla per gli evidenti problemi fisici che la sua malattia gli impone. Johnny debutta ufficialmente nel 1968 con l'omonimo album in cui suonano tre autentiche leggende del blues: Willie Dixon al contrabbasso, Tommy Shannon al basso e il grandissimo (nonostante il nome) Little Walter all'armonica. Poco tempo dopo Johnny entra a far parte della Muddy Waters Band e da lì la sua carriera inanella una valanga di successi; anno dopo anno, album dopo album, Johnny diventa un vero mito, e la sua discografia cresce a dismisura grazie a collaborazioni eccellenti e una marea tra album in studio, live, raccolte e chi più ne ha più ne metta; una discografia che negli ultimi anni, dall'album in studio "I'm a bluesman" datato 2004, è stata però caratterizzata soltanto da raccolte, riedizioni e live.

Johnny però è duro a morire, e ancora più duro a mollare la sua chitarra e il suo microfono, così dopo l'uscita dell'ennesimo disco live, "Johnny Winter Live Fillmore East 10/3/70" del 2010 è tornato in sala di registrazione e se ne è uscito il 27 settembre scorso con il suo diciottesimo album in studio, un album tributo al suo più grande amore, il blues. Per l'occasione il nostro ha chiamato a rapporto un bel gruppetto di vecchi amici e colleghi, musicisti e vocalist di tutto rispetto, ma soprattutto bluesmen (e blueswomen). Gente del calibro di Jimmy Vivino, John Popper, Vince Gill, Sonny Landreth, Frank Latorre, Derek Trucks, Warren Haynes, Susan Tedeschi, John Medeski e Paul Nelson, tanto per citarne qualcuno, e soltanto a leggere i nomi non si può che aspettarsi un gran risultato....

L'album è composto da 11 tracce, e rappresenta senza ombra di dubbio uno tra i migliori tribute album degli ultimi 15 anni; Johnny fa blues, lo fa da sempre, perchè il blues ti scorre nelle vene, il blues è sofferenza, sudore e ricordi dal sapore amaro, è vita vissuta sparata dentro una chitarra e una voce, è una musica che ti porta indietro, è una musica che non dimentica le sue origini, anzi, se ne fa bandiera, e così fa Johnny, prende la chitarra, si guarda indietro e nel blues ritrova vecchi amici, miti di un'intera vita, ma soprattutto le sue radici, le radici del blues, e le riassume in undici tra i migliori brani blues di sempre che compongono la tracklist di "Roots", radici, appunto....

I pezzi sono tutti precedenti al suo debutto discografico, ed è quindi facile pensare che facciano parte del "bagaglio motivazionale" di Johnny, quei pezzi che l'hanno avvicinato al blues e al rock'n'roll e che l'hanno convinto a prendere la strada della musica, ci sono i grandi miti come Chuck Berry, di cui Johnny, supportato dalla slide spettacolare di Warren Haynes reinterpreta in maniera magistrale la grandissima "Maybellene", ci sono gli amici, il Maestro Muddy Waters per primo, di cui troviamo "Got My Mojo Workin'", brano inciso inizialmente da Ann Cole nel '56 e portato al successo dal grande Muddy l'anno successivo, e poi Larry Williams e la sua "Short fat Fannie", riportata alla luce da Johnny con la classe dei veri maestri, Aaron Thibeaux "T-Bone" Walker e la sua "T-Bone shuffle", passando per "Bright lights, big city" dell'indimenticato Jimmy Reed, per l'occasione eseguita da Johnny in duetto con Susan Tedeschi, la seminale "Honky Tonk" di Bill Doggett eseguita in compagnia del fratello Edgar che spreme il suo sax fino all'ultima nota, e poi la mitica "Further On Up The Road" di Bobby "Blue" Bland, "Done somebody wrong" di Elmore James, e poi ancora il grande tributo a due miti, due amici, due bluesmen incredibili, con "Come back baby", brano degli anni '40 del leggendario Walter Davis e reinterpretata dall'altrettanto grande Ray Charles quasi 20 anni più tardi, fino alla lenta, struggente e spettacolare "Last night", punta di diamante dell'album in cui nell'istrionismo all'armonica di un John Popper decisamente sopra le righe risuonano le note indimenticabili di quella di Little Walter, e infine giù, fino nel profondo dell'anima, verso la più antica delle radici, Johnny lascia la slide a un Derek Trucks che non fa rimpiangere la scelta e si lancia dritto tra le fiamme più calde dell'inferno, all'incrocio di due sentieri impolverati vicino al delta del grande fiume, dove il diavolo aspetta paziente l'anima di Robert Johnson, che però, spiacenti per Lucifero, vive ancora in ogni singola nota delle sue canzoni, e in questo caso in quelle della splendida "Dust My Broom", un brano con 73 anni di storia e che nonostante questo sa ancora rapire come fosse la prima volta....

Insomma, la linea di Johnny non è cambiata di una virgola e a farla da padrone in "Roots" è il blues, seppur con qualche deviazione verso il rythm and blues e a tratti anche il gospel. E' un album maturo, aspetto molto difficile da trovare in un album tributo, è maturo per la scelta dei brani, e per la scelta stessa di andare alle radici del genere, sottolineando la gratitudine a chi ha fatto grande il blues, ma senza timori reverenziali, con un Johnny Winter umile ma allo stesso tempo sicuro di sè e orgoglioso di una carriera a dir poco invidiabile. Musicalmente "Roots" rappresenta una sorta di mini-antologia del blues, un album che nonostante l'età dei brani riserva emozioni nuove ad ogni ascolto, un album che fa battere il piede e vibrare l'anima, che sa di decenni di sudore e polpastrelli consumati sul manico di una chitarra, sa di polvere, notti fredde e solitarie con la musica come unica compagna. "Roots" è un album denso, probabilmente tra i più significativi di questo 2011 che di sorprese sembra serbarne ancora, un album nostalgico e retrò proprio come deve essere, e che tiene fede al proprio titolo portando l'ascoltatore alle origini, a quando una chitarra e una voce bastavano a tenere incollati come nemmeno il più strabiliante degli effetti speciali....

Voto: 10

Tracklist:

  1. T-Bone shuffle (T-Bone Walker - 1946)
  2. Further On Up The Road (Bobby "Blue" Bland - 1957)
  3. Done Somebody Wrong (Elmore James - 1960)
  4. Got My Mojo Workin (Ann Cole - 1956 & Muddy Waters - 1957)
  5. Last Night (Little Walter - 1954)
  6. Maybellene (Chuck Berry - 1955)
  7. Bright Lights, Big City (Jimmy Reed - 1961)
  8. Honky Tonk (Bill doggett - 1956)
  9. Dust My Broom (Robert Johnson - 1936)
10. Short Fat Fannie (Larry Williams - 1957)
11. Come Back Baby (Walter Davis - 1940 & Ray Charles - 1956)

sabato 22 ottobre 2011

Sit-Rock: Decenni in musica - Parte V - Anni '00


Ciao a tutti!

Bene, ci siamo! Quinto e ultimo appuntamento con le Sit-Rock dedicate ai decenni in musica. Negli appuntamenti precedenti abbiamo attraversato le decadi a partire dagli anni '60, e se all'inizio le liste e i gruppi o gli artisti scelti si somigliavano molto, più siamo andati avanti con gli anni e più le scelte si sono separate, dando vita a un quadro veramente bello e rappresentativo della musica dagli anni '60 fino ai '90, ed ora l'ultimo capitolo, gli anni '00 da poco passati e chissà se ugualmente ricchi di buona musica come i precedenti....

Io onestamente credo di si, anche se forse la buona musica di questi tempi va cercata, necessita di un impegno maggiore e forse ancor più dei decenni precedenti di una cosa, la rinuncia a confronti che non darebbero probabilmente la minima speranza a questo decennio....

Ma al di là delle considerazioni personali, qui c'è da chiudere il quadro delle Sit-Rock, e le regole sono sempre le stesse, 20 canzoni, non una di più, non una di meno, con l'unico vincolo che siano tutte datate all'interno degli anni '00....

Come sempre io pubblicherò la mia personale lista, e la pubblicherò domenica 30, se vi va di partecipare non dovrete far altro che lasciare le vostre tra i commenti.... E allora appuntamento a domenica prossima!

ROCK ON!

venerdì 21 ottobre 2011

Un po' di carica!


Ciao a tutti!

Non c'è un motivo ben preciso per questo post, più tardi ne arriverà un altro molto più corposo che sto finendo di preparare, ma è venerdì e un po' di carica ci vuole, e la migliore carica che esista è del secco, fottuttissimo rock, e allora volume al massimo, voglio sentirvi ululare! Sul palco i Mr. Big!






giovedì 20 ottobre 2011

Happy birthday to....



Ciao a tutti!

Primo post di oggi (il secondo arriverà, promesso!) per fare gli auguri a quest'uomo qui sopra, che oggi compie 61 anni!

Thomas Earl Petty, per gli amici Tom, nasce a Gainesville, Florida, il 20 ottobre 1950 e decide di dedicare la sua vita alla musica quando Elvis suona nella sua città; fonda gli Heartbreakers con i quali incide, dal debutto datato 1976, più di 20 album tra studio, live e raccolte, collabora con gente del calibro di Dave Stewart e Bob Dylan, con il quale, insieme anche a George Harrison, Jeff Lynne e Roy Orbison (mica i primi due incontrati per strada) forma i Traveling Wilburys, all-star band con all'attivo 2 album in studio, una raccolta e una valanga di singoli. E' uno dei protagonisti della scena musicale degli anni '80 e ancora oggi una sorta di guru per molti artisti, suoi sono una vera e propria miriade di brani rappresentativi degli eighties....

Si, come se non conosceste tutti "I won't back down"....

Auguri Tom!






mercoledì 19 ottobre 2011

Sit-Rock: Decenni in musica - Parte IV - Anni '90 - The winner is....


Ciao a tutti!

Siamo quindi giunti al momento delle premiazioni della Sit-Rock sugli anni '90...

Questa volta la battaglia si è davvero infiammata, sintomo che questi anni '90 volenti o nolenti hanno segnato tutti....

Ma bando alle ciance, è il momento di chiamare sul podio  i primi 3 classificati!
Al terzo posto, con il 20% di preferenze, sale sul podio per la terza volta in quattro sfide Lucien! Complimenti!
Ecco qui la sua lista:

1. The Charlatans - The only one I know
2. R.E.M. - Losing my religion
3. Red Hot Chili Peppers - Under the bridge
4. The The - Dogs of lust
5. Pearl Jam - Dissident
6. Lenny Kravitz - Are you gonna go my way
7. Morphine - Buena
8. Portishead - Glory Box
9. Massive Attack - Karmacoma
10. Alice in Chains - No Excuse
11. Soundgarden - Black hole sun
12. Stone Temple Pilots - Interstate love song
13. The Cranberries - Zombie
14. Alanis Morrisette – You oughta know
15. Smashing Pumpkins - 1979
16. P.J. Harvey - C'mon Billy
17. Kula Shaker - Govinda
18. Fabrizio De André - Smisurata preghiera
19. Radiohead - Paranoid Android
20. Aimee Mann - Save me (Magnolia soundtrack)

Per la rabbia del Cannibale, con il 23% di voti sale sul gradino intermedio del podio, dopo la vittoria della scorsa volta e guadagnandosi addirittura la testa della classifica generale MrJamesFord! Complimenti anche a te caro Ford!
Qui sotto le sue venti canzoni dei nineties:

1. Nirvana - Smells like teen spirit
2. Smashing Pumpkins - 1979
3. Radiohead - Paranoid android
4. Verve - Bittersweet symphony
5. Rem - Losing my religion
6. Green Day - Basket case
7. Oasis - Wonderwall
8. Depeche mode - Enjoy the silence
9. Blur - Song 2
10. Beck - Loser
11. Bjork - Army of me
12. Portishead - Glory box
13. Jeff Buckley - Halleluja
14. Red Hot Chili Peppers - Under the bridge
15. Metallica - Enter sandman
16. Chemical brothers - Hey boy, hey girl
17. Kid Rock - Bawitaba
18. Rage against the machine - Killing in the name
19. Pearl Jam - Better man
20. Counting crows - Mr. Jones

E infine, quasi per acclamazione con un nettissimo 30% di voti, new entry e subito medaglia d'oro, la vincitrice della sfida sugli anni '90 è Overthewall91! Complimentoni!!!!

Queste le 20 canzoni vincenti:
1. Slint - Good Morning Captain
2. Fugazi - Turnover
3. Adorable - Homeboy
4. The Stone Roses - Love spreads
5. Suede - Animal nitrate
6. Pearl Jam - Alive
7. Alice in Chains - Heaven beside you
8. Pulp - Common people
9. Jeff Buckley - Last Goodbye
10. Kyuss - Freedom run
11. Air - Kelly watch the stars
12. The Jesus Lizard - Mouth breather
13. Rage against the machine - Sleep Now In The Fire
14. My Bloody Valentine - To here knows when
15. Spiritualized - Come together
16. The Verve - Slide away
17. R.E.M. - Nightswimming
18. Blur - Stereotypes
19. Smashing Pumpkins - Bullet with butterfly wings
20. Radiohead - No Surprises

Non mi resta che fare nuovamente i complimenti alla vincitrice, ai medagliati e a tutti voi che avete partecipato e votato, aggiornare la classifica e darvi appuntamento alla prossima Sit-Rock sui decenni, l'ultima della serie e ovviamente dedicata a "questi cazzo di anni zero" come direbbe il buon Vasco Brondi....

Nel frattempo lascio un video dalla lista vincitrice....
ROCK ON!

martedì 18 ottobre 2011

85 anni a passo d'anatra


Ciao a tutti!

Chiedo umilmente perdono per l'assenza di questi giorni ma sono stato abbastanza preso.... E' tempo di ricominciare quindi, e vi avviso, preparatevi, stanno per tornare i miei post chilometrici.... Forse anche oggi....

Nel frattempo non posso esimermi dal fare gli auguri di buon compleanno a un uomo che non fosse per lui forse ora staremmo qui a parlare di tutt'altro.... Nasce a Saint Louis, Missouri, il 18 ottobre di ben 85 anni fa', vive una vita travagliata come ogni rockstar che si rispetti, incide una valanga di album, scrive canzoni tra le più reinterpretate di sempre, e soprattutto fa scuola a 360°.... Riconosciuto da tutti come uno dei padri putativi del rock'n'roll insieme all'indimenticato Bo Diddley, è il primo a scrivere brani in cui la chitarra la fa da padrone, inventa la double-stop, è tra i primi ad agitare le folle, inserendo nei suoi testi tematiche legate alle ribellioni giovanili, è il primo nome ad entrare ufficialmente nella Rock And Roll Hall Of Fame di Cleveland insieme a - scusate se è poco - Ray Charles, Sam Cooke, Fats Domino, gli Everly Brothers, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis, Little Richard e sua maestà Elvis Presley, e, last but not least, è il primo a dar spettacolo su un palco, in maniera totalmente fuori dagli schemi di quel tempo, e la foto qui sopra è abbastanza eloquente, ma tanto per dirne una, è l'inventore della "Duck Walk", uno dei movimenti più famosi del repertorio di molti chitarristi, Angus Young su tutti.


Il "passo dell'anatra" nonostante la veneranda età è ancora un qualcosa che fa scattare incontrollato l'urlo festante del pubblico, così come i riff di questo signore sono ancora in grado, non negatelo di farvi far finta di suonare con una scopa in mano, o anche a mani vuote....

Ovviamente sapete già di chi sto parlando.... Il suo nome per intero è Charles Edward Anderson Berry, ma chiamarlo Chuck basta e avanza.... Auguri Chuck! E grazie di tutto!....

E adesso il più classico dei classici, pronti? Scopa in mano e fate partire il video!



Ed ora, sono sicuro che il buon Chuck non me ne vorrà, ma io ADORO questa versione....



mercoledì 12 ottobre 2011

Emozioni on the road


 
Ci sono artisti che si nutrono della loro stessa fama, e ce ne sono altri che della fama in fondo non sanno cosa farsene e nemmeno la cercano. Questo è il caso di Chuck Ragan, ragazzotto americano di cui biograficamente parlando si sa gran poco, talmente poco che persino la sua data di nascita è introvabile in rete, e santa Wikipedia questa volta non è d'aiuto.... Da quel che si può apprendere scandagliando la rete, Chuck dovrebbe avere circa 37 anni e viene da Gainesville, Florida, città natale di un "certo" Tom Petty. Non si trovano nemmeno particolari aneddoti o notizie sulla vita privata, ma fortunatamente si trova la sua musica....

Per gli appassionati Chuck non può di certo considerarsi uno sconosciuto, la cui carriera è legata principalmente agli Hot Water Music, band principalmente punk-rock da lui fondata nei primi anni '90, e che può vantare una discografia non da poco, visto che dal 1995, anno del loro debutto ufficiale, Ragan e soci hanno inanellato 7 album in studio, 2 raccolte, 2 album live e ben 26 EP. In meno di 20 anni i quattro hanno viaggiato con una media di pubblicazioni decisamente alta, nonostante due scissioni, per quanto brevi, datate 1996 e 2006, ed è proprio dopo questa seconda scissione, terminata poi con la reunion del 2008, che Chuck decide di intraprendere una delle carriere soliste più interessanti degli ultimi anni, che lo porta a staccarsi dal punk e dal post-hardcore degli Hot Water Music degli inizi e lo avvicina sempre più al folk, all'indie-rock e a tratti al country.

La carriera solista di Ragan inizia ufficialmente nell'agosto del 2007 con l'uscita del suo primo lavoro in studio, "Feast or Famine", composto da 12 splendide ballate tra il country e il folk, seguito l'anno successivo da "Bristle ridge", registrato a quattro mani insieme all'amico Austin Lucas, e a distanza di un altro anno dal terzo capitolo, "Gold country", viscerale album country-folk che rappresenta la sua conferma come solista e fissa forse il punto di non ritorno per gli Hot water music.

Da qui una pausa di 2 anni, pausa soltanto discografica, perchè Chuck è quel che si dice un animale da palcoscenico, e ne sono prova i ben 6 album live ufficiali e la miriade di concerti in giro per il mondo. Proprio da questa passione per la musica live e dalle migliaia di avventure vissute on the road arriva il quarto album solista di Ragan, uscito quasi in sordina il 13 settembre scorso, dal titolo "Covering ground", letteralmente "Copertura di terra", ma più logicamente traducibile in "terra calpestata", e ascoltando l'album sembra che Chuck negli ultimi 2 anni non abbia fatto altro che "calpestare terra", viaggiare da un angolo all'altro del pianeta con la chitarra tra le mani e un'armonica su cui appoggiare le labbra, portando la sua musica tanto in grandi città quanto in polverosi paeselli dimenticati da Dio. Accompagnato come sempre dall'affiatatissima squadra formata dal barbuto Jon Gaunt al violino, George Rebelo dietro piatti, rullanti e tamburi, Joe Ginsberg al contrabbasso e l'ottimo Todd Beene alla pedal steel, il cantante ha macinato chilometri su chilometri portandosi dietro sensazioni ed emozioni che è riuscito a tradurre e riassumere nei 10 brani che compongono "Covering ground", brani malinconici, sofferti, ma anche romantici e a tratti davvero potenti, eseguiti con una passione davvero invidiabile e contraddistinti dalla voce di Chuck, consumata da whiskey e sigarette, compagni inseparabili di una vita on the road.

Chuck non si può certo considerare un veterano, almeno a livello anagrafico, ma come spesso accade la pratica è diversa dalla teoria, e il rimboccarsi le maniche e lavorare fa crescere in fretta. Chuck è un rocker da strada, non è un veterano ma canta come se lo fosse, scrive come se avesse vissuto 200 anni e racconta le sue storie come se le stesse vivendo nel momento esatto in cui le si ascolta, canta di nostalgia di casa, di notti insonni, di amori da un paio d'ore e di paure costanti, il tutto con una ricetta tanto variegata quanto azzeccata, che prende il punk-rock e lo contorna di violini, unisce un'abbondante dose di folk e la rassegnazione nervosa del grunge, il tutto sotto una patina di country che non guasta, anzi, diventa la vera ciliegina sulla torta....

Già dalla traccia di apertura è chiara la linea dell'intero album, nessuna distorsione, sound ridotto all'osso e parole, tante parole. E' infatti la voce la protagonista assoluta di tutto il disco, una voce sofferta che viene direttamente dal cuore, come in "Nothing left to prove", ballata dal suono carico che dà il via all'album, in cui Chuck chiarisce che non ha più niente da dimostrare a nessuno, e in cui spunta sprezzante e netta la frase riassuntiva del pezzo. "Say what you want, I don’t mind", "Dite quelche vi pare, non mi importa!". Davvero molto sentita anche la seconda traccia dell'album, la malinconica "Nomad by fate" dal sapore d'Irlanda grazie ai ritmi celtici dettati dal violino di Gaunt, così come la splendida "Wish on the moon", paragonabile ai Waterboys e ai nostri Modena city ramblers. Per la registrazione dell'album però oltre alla sua solida squadra, Chuck si è avvalso della collaborazione di Brian Fallon dei Gaslight Anthem, Chris Thorn dei Blind Melon e soprattutto della coinvolgente voce al controcanto di Audra Mae, con la quale duetta nella ballata d'altri tempi "Come around" e soprattutto nella splendida "Valentine", traccia di una dolcezza destabilizzante.

Chuck però viene dal punk, e ciò non si può dimenticare. A ricordarcelo, seppur non nel sound che rimane principalmente legato al folk-rock, arriva trascinata dalla sua voce rabbiosa "You get what you give", ballata nervosa anche se suonata soltanto con la chitarra e l'onnipresente violino a far da sottofondo alle parole senza filtro di una mente allo stesso tempo incazzata e rassegnata. In "You get what you give" si fa spazio uno stile di canto che a tratti ricorda moltissimo un pilastro del grunge come Eddie Vedder, e questo basta a garantire l'ottima qualità del pezzo....

Quello a Eddie Vedder non è l'unico paragone che viene alla mente ascoltando "Covering ground", anzi, di paragoni ne spuntano parecchi, come fossero ricordi evocati dalla voce rauca di Chuck, e più ci si addentra nell'album più i riferimenti diventano lampanti, come in "Seems we're ok", ballata folk da brividi, dove a farla da padrone è un'armonica che non può non riportare alla mente il menestrello Dylan, oppure "Meet you in the middle", dal suono facilmente confondibile, e scuate se è poco, con il più classico sound del Coguaro John Mellencamp, fino ad arrivare al brano probabilmente migliore di tutto l'album, in lotta per il titolo con "Come Around", "Right as rain", ottimo pezzo, eseguito con magistrale passione e accompagnato da mandolino e violino, in cui la vibrante voce di Chuck si avvicina non poco a quella del Boss.

L'album si chiude con "Lost and found", gran pezzo acustico di 4 minuti, seguito da 5 minuti di suoni registrati dalla strada, rumori di macchine che sfrecciano e suole che si consumano lungo il cammino, quasi a significare che Chuck non ha ancora smesso di "calpestare terra", e che si conclude a sorpresa con un'emozionante traccia nascosta ancora senza titolo .

Insomma, Chuck Ragan si conferma un songwriter di rara bravura, e questo "Covering ground" si candida ad essere il suo album migliore, oltre che una delle uscite discografiche più interessanti di tutto il 2011. Un album che pur essendo principalmente folk riesce a non essere "di genere", affascina e conquista come purtroppo negli ultimi anni troppi pochi album sanno fare. E' proprio il caso di dire che il ragazzo ne ha fatta di strada....

Tracklist:
1. Nothing Left To Prove
2. Nomad By Fate
3. You Get What You Give
4. Wish On The Moon
5. Come Around
6. Seems We're OK
7. Valentine
8. Right As Rain
9. Meet You In The Middle
10. Lost And Found + Hidden track

lunedì 10 ottobre 2011

Auguri David!


Classe 1954, 57 anni proprio oggi e una carica mostruosa, è stato l'anima dei Van Halen più potenti di sempre, è stato un ottimo solista accompagnato dal grandissimo Steve Vai, istrionico e tamarro fino al midollo, uno che riesce a trasmettere energia anche stando fermo....

Non avrà inventato niente, o forse si, ma alzi la mano chi non si è mai agitato con "Jump"!

Go ahead and jump for David Lee Roth! AUGURI!!!!!!!!








Sit-Rock: Decenni In Musica - Parte IV - Anni '90 - Si Vota!


Ciao a tutti!

Scusate per l'assenza di questi giorni ma ho avuto davvero troppo poco tempo da dedicare al blog....

Bè, ora il tempo c'è ed è ora di decretare chi sarà il vincitore o la vincitrice della quarta sfida delle Sit-Rock sui decenni.... Gli anni '90 volenti o nolenti hanno segnato un po' tutti, e ognuno in maniera diversa, e a vedere le 10 liste in gara la cosa è evidente.... Chi la spunterà questa volta?....


Ormai sapete benissimo come funziona, tra poco comparirà nella colonna a sinistra il sondaggio per poter votare la vostra lista preferita, non mi resta che riassumerle qui sotto e.... Che vinca il migliore!

Lozirion
1. Guns N'Roses - November rain
2. NOFX - Jeff wears Birkenstocks
3. Radiohead - Karma Police
4. The Offspring - Come Out and Play
5. Soundgarden - Mind riot
6. Muse - Muscle Museum
7. Nirvana - Come as you are
8. Hole - Loaded
9. System of a down - Suggestions
10. Nick Cave and the Bad Seeds - The Kindness of Strangers
11. Rage against the machine - Killing in the name
12. Alice in chains - Nutshell
13. Buzzcocks - Hold Me Close
14. The hives - Let Me Go
15. Social distortion - Born to lose
16. G3 - My Guitar Wants to Kill Your Mama
17. Pearl Jam - Better man
18. Cranberries - Ridiculous Thoughts
19. Blondie - Maria
20. Weezer - Buddy Holly

BlackSwan
1. The La’s – There She Goes
2. Supergrass - Alright
3. Depeche Mode - Enjoy The Silence
4. Happy Mondays – Kinky Afro
5. Jane’s Addiction – Been Caught Steeling
6. Nirvana – Polly
7. Red Hot Chili Peppers – Suck My Kiss
8. Pearl Jam – Black
9. Slint – Don,Aman
10. U2 – Love is Blindness
11. The Verve– The Drugs don’t work
12. Radiohead – Paranoid Android
13. Rage Against The Machine – Bombtrack
14. Sonic Youth – Youth Against Fascism
15. Alice in Chains – Down in a Hole
16. Afghan Whigs – Debonair
17. P.J. Harvey – Rid Of Me
18. Portishead – Glory Box
19. Oasis – Supersonic
20. Jeff Buckley – Eternal Life

Resto In Ascolto
1. R.E.M. - Man on the Moon
2. Jeff Buckley – Grace
3. Jane's Addiction - Stop
4. Black Heart Procession – Blue Tears
5. Pearl Jam – Rearviewmirror
6. Oasis – Don’t Look Back in Anger
7. P.J. Harvey – The Dancer
8. The Afghan Whigs – Debonair
9. Counting Crowes – Mr. Jones
10. Soundgarden – Fell on Black Days
11. The Black Crowes – Remedy
12. Screaming Trees – Nearly Lost You
13. Pavement – Range Life
14. Red Hot Chili Peppers – Breaking the Girls
15. U2 – One
16. Grant Lee Buffalo – Fuzzy
17. Peter Gabriel – Washing of the Water
18. John Mellencamp – Human Wheels
19. Grandaddy – Summer here Kids
20. Smashing Pumpkins – Tonight, tonight

Overthewall91
1. Slint - Good Morning Captain
2. Fugazi - Turnover
3. Adorable - Homeboy
4. The Stone Roses - Love spreads
5. Suede - Animal nitrate
6. Pearl Jam - Alive
7. Alice in Chains - Heaven beside you
8. Pulp - Common people
9. Jeff Buckley - Last Goodbye
10. Kyuss - Freedom run
11. Air - Kelly watch the stars
12. The Jesus Lizard - Mouth breather
13. Rage against he machine - Sleep Now In The Fire
14. My Bloody Valentine - To here knows when
15. Spiritualized - Come together
16. The Verve - Slide away
17. R.E.M. - Nightswimming
18. Blur - Stereotypes
19. Smashing Pumpkins - Bullet with butterfly wings
20. Radiohead - No Surprises

MrJamesFord
1. Nirvana - Smells like teen spirit
2. Smashing Pumpkins - 1979
3. Radiohead - Paranoid android
4. Verve - Bittersweet symphony
5. Rem - Losing my religion
6. Green Day - Basket case
7. Oasis - Wonderwall
8. Depeche mode - Enjoy the silence
9. Blur - Song 2
10. Beck - Loser
11. Bjork - Army of me
12. Portishead - Glory box
13. Jeff Buckley - Halleluja
14. Red Hot Chili Peppers - Under the bridge
15. Metallica - Enter sandman
16. Chemical brothers - Hey boy, hey girl
17. Kid Rock - Bawitaba
18. Rage against the machine - Killing in the name
19. Pearl Jam - Better man
20. Counting crows - Mr. Jones

Lucien
1. The Charlatans - The only one I know
2. R.E.M. - Losing my religion
3. Red Hot Chili Peppers - Under the bridge
4. The The - Dogs of lust
5. Pearl Jam - Dissident
6. Lenny Kravitz - Are you gonna go my way
7. Morphine - Buena
8. Portishead - Glory Box
9. Massive Attack - Karmacoma
10. Alice in Chains - No Excuse
11. Soundgarden - Black hole sun
12. Stone Temple Pilots - Interstate love song
13. The Cranberries - Zombie
14. Alanis Morrisette – You oughta know
15. Smashing Pumpkins - 1979
16. P.J. Harvey - C'mon Billy
17. Kula Shaker - Govinda
18. Fabrizio De André - Smisurata preghiera
19. Radiohead - Paranoid Android
20. Aimee Mann - Save me (Magnolia soundtrack)

brazzz
1. Propellerheads - History repeating
2. Massive Attack - Karmacoma
3. Nirvana - Polly
4. P.J. Harvey - Rid on me
5. The american analog set - Postman
6. Red Hot Chili Peppers - Give it away
7. David Bowie - Little wonder
8. The The - Dogs of lust
9. XTC - green man
10. Morphine - Buena
11. Rage against the machine - Killing in the name of
12. Fugazi - Turnover
13. Blur - stereotypes
14. Rage against the machine - Wake up
15. P.J. Harvey - C'mon Billy
16. Bill Laswell - exodus
17. Propellerheads - Bang on
18. Lambchop - soapy in the puper
19. King Crimson - Vroom
20. XTC - Books are burning

Marco (Cannibal Kid)
1. Smashing Pumpkins – Tonight, tonight
2. Blur – The Universal
3. Nirvana – Heart-shaped box
4. Radiohead – No surprises
5. Prodigy – Firestarter
6. Daft Punk – Da funk
7. Garbage – Only happy when it rains
8. Nada Surf – Popular
9. Underworld – Born slippy
10. Aphex Twin – Come to daddy
11. Fiona Apple – Criminal
12. Aerosmith – Crazy
13. Soundgarden – Pretty noose
14. Urge Overkill – Girl, you’ll be a woman soon
15. Ash – Girl from Mars
16. Placebo – Every you every me
17. Bjork – All is full of love
18. R.E.M. – Drive
19. Afterhours – Male di miele
20. Jeff Buckley – Last goodbye

Massi

1. Pearl Jam - Alive
2. Nirvana - Polly
3. Soundgarden - Spoonman
4. Radiohead - Fake Plastic Trees
5. Timoria - Senza vento
6. Litfiba - Proibito
7. Oasis - Don’t Look Back in Anger
8. R.E.M. - Nightswimming
9. Alice In Chains - Don't Follow
10. Blur - Song 2
11. Afterhours - Punto G
12. Red Hot Chili Peppers - The Power of Equality
13. Timoria - Speed Ball
14. Soundgarden - Rusty Cage
15. Pearl Jam - Go
16. U2 - The Fly
17. Litfiba - Fata Morgana
18. Radiohead - Karma Police
19. Counting Crowes - Mr.Jones
20. Beck - Loser

Fed Zeppelin
1. Manic Street Preachers - If you tolerate this then your children will be next
2. The Verve - Bittersweet Symphony
3. Blur - Tender
4. Radiohead - Creep
5. Crash Test dummies - Mmm Mmm Mmm Mmm
6. Nick Cave e Kyle Minogue - Where the Wild Roses Grow
7. Pearl Jam - Black
8. Nirava - Heart-Shaped Box
9. Soundgarden - Black Hole Sun
10. Muse - Muscle Museum
11. Iron Maiden - Fear of the Dark
12. Savatage - The Wake of Magellan
13. Blind Guardian - Mordred's song
14. Nightwish - Sleeping sun
15. Metallica - Enter Sandman
16. Queen - These are the days of our lives
17. Green Day - Basket case
18. Blink 182 - Adam's song
19. Ozzy Osbourne - Mama I'm coming home
20. R.E.M. - Everybody Hurts


martedì 4 ottobre 2011

Ciao Janis....

Quando la poesia è tanta le parole da dire diventano poche....

Ciao Janis.... Ci manchi....


Post doveroso....


Ciao a tutti!

Fresco da un Weekend nell'isola di smeraldo e agguerrito come il buon Simon Pegg qui sopra prima di qualsiasi altra cosa devo assolutamente postare questo....

Non è rock, ma chissenefrega! E' una canzone che adoro, e dopo questi giorni ancora di più....



A più tardi!

domenica 2 ottobre 2011

Sit-Rock: Decenni in musica - Parte IV - Anni '90 - Si parte!


Ciao a tutti!

Bene, è il momento di dare il via alla quarta sfida delle Sit-Rock sui decenni, vi siete preparati, vero?.... ^_^

Questa volta si parla di anni '90, e Dio solo sa quanta roba sia passata nelle radio in quegli anni.... La regola è sempre la stessa, 20 canzoni, non una di più, non una di meno, e soprattutto rigorosamente datate anni '90! Se vi va di partecipare, come sempre

Personalmente gli anni '90 mi ricordano principalmente musica carichissima, e ovviamente la mia lista ne risente.... Attendo di vedere cosa avrete scelto, intanto ecco le mie 20!


  1. Guns N'Roses - November rain
  2. NOFX - Jeff wears Birkenstocks
  3. Radiohead - Karma Police
  4. The Offspring - Come Out and Play
  5. Soundgarden - Mind riot
  6. Muse - Muscle Museum
  7. Nirvana - Come as you are
  8. Hole - Loaded
  9. System of a down - Suggestions
10. Nick Cave and the Bad Seeds - The Kindness of Strangers
11. Rage against the machine - Killing in the name
12. Alice in chains - Nutshell
13. Buzzcocks - Hold Me Close
14. The hives - Let Me Go
15. Social distortion - Born to lose
16. G3 - My Guitar Wants to Kill Your Mama
17. Pearl Jam - Better man
18. Cranberries - Ridiculous Thoughts
19. Blondie - Maria
20. Weezer - Buddy Holly