lunedì 23 gennaio 2012

Vagando dentro: il disco d'esordio di Roberto Scippa



Selezionato tra i finalisti di Musicultura 2012, il giovane cantautore romano debutta con un album intenso ed emozionante. Tra canzone d'autore e West Coast un diario di viaggio di matrice acustica tra ricordi e speranze. Presentazione ufficiale dal vivo il 16 febbraio a Formello
Vagando dentro: il disco d'esordio di Roberto Scippa


RoberMusic
è lieta di presentare:

VAGANDO DENTRO

Il primo album di Roberto Scippa

RoberMusic
13 brani - 47 minuti


"Vagando Dentro è nato da un profondo e sincero bisogno di comunicare che col tempo ha preso la forma delle sue canzoni". Così Roberto Scippa presenta il suo disco d'esordio Vagando dentro: un diario di viaggio di matrice acustica tra sensazioni e pensieri rivolti al passato, al presente e al futuro. Roberto Scippa nasce a Frascati (Roma) nel 1980, i suoi ascolti sono precisi e immediati, fin dall'adolescenza: la canzone d'autore italiana e il folk-rock internazionale, De André, De Gregori e Bennato da una parte, Dylan, Springsteen e Cohen dall'altra. Queste due anime si fondono in una prospettiva acustica che Scippa ha portato avanti fin dai suoi esordi: le prime affermazioni dal vivo arrivano nel 2005, seguono i primi premi in concorsi e le prime esibizioni in festival, infine l'intensa pausa creativa dalla quale hanno visto la luce i 13 brani di Vagando Dentro.

Vagando Dentro è un'autentica sorpresa, che ha subito lasciato spiazzati alcuni addetti ai lavori. Secondo Massimo Sannella di Shiver "questo esordio ci lascia soddisfatti e pieni di voglia di essere altrove, è il buon responsabile di un qualcosa che ci rapisce immediatamente e che - una volta vaganti dentro queste tracce – sarebbe stupefacente non trovarne mai la via d'uscita. Stupendo”, mentre Ariel Bertoldo di Rockerilla considera i brani “tredici riflessioni agrodolci per un album d'esordio tra i più interessanti nel giovane panorama cantautoriale italiano"; Alessandro Basile di Caffè News ha scritto: "Vagando Dentro è un collage di grandi brani, che varrebbe ascoltare anche una sola volta per capire che non si esagera. E se ci scappa il brivido non c’è da stupirsi, vuol dire che siamo sulla buona strada".

L'album è suonato interamente da Roberto Scippa, che in alcuni brani ha avuto l'apporto di validi musicisti come Dodo Versino, Alessandro Giraldi, Matteo Bultrini e altri, la cui presenza non ha alterato l'obiettivo principale dell'autore, ovvero trasmettere a chi ascolta un taglio sonoro essenziale, spesso crudo e tagliente, ma anche intimista ed emotivo. Con l'uscita del disco arriva una bella notizia: Roberto Scippa viene ammesso alla fase finale delle audizioni live del prestigioso premio Musicultura. Il primo appuntamento dal vivo per il cantautore romano sarà giovedì 16 febbraio all'Abbey Road di Formello (Roma), con un concerto di presentazione ufficiale di Vagando Dentro.


Di seguito l'intervista a Roberto Scippa curata da Synpress44:

Come è nato il tuo percorso d'autore? 
È nato tutto molto naturalmente. Fin da piccolo la mia passione è sempre stata quella di scrivere (per capirci avete presente i “temini” a scuola? Ecco, in quelle 2-3 ore seduto al banco, nonostante la scuola,  me la godevo alla grande…). Poi a casa mia si è sempre ascoltata molta musica dato che mio padre suonava, e suona tuttora, la chitarra (principalmente blues) e mi ha in qualche modo iniziato, senza però forzarmi mai ad imbracciare lo strumento. Nello stereo e nel vecchio giradischi di casa giravano per fortuna spesso (anche per merito di mia madre) i grandi cantautori italiani e stranieri, alcuni dei quali mi hanno folgorato. A 13 anni senza pensarci troppo ho preso in mano una delle varie chitarre che avevo intorno (un'acustica Ibanez modello Concord degli anni '70) ed è iniziata l'avventura musicale che mi ha portato a cercare di riprodurre più fedelmente possibile quei riff e quei giri rock-blues ormai entrati nella storia.
Immediatamente ho però sentito anche la voglia di suonare e cantare insieme, come quei vari De Gregori, De Andrè, Dylan, Bennato che più di tutti mi emozionavano e ai quali mi sentivo più affine. Così con molta pazienza ho allenato dita e cervello fino a che, senza ricordare bene come, intorno ai 14 anni ho scritto la mia prima canzone, la prima di una lunga serie.
Con il tempo tutto è diventato più semplice, naturale, e allo stesso tempo gratificante perché avevo compreso che il godimento più grande stava nel riuscire a concentrare in poche frasi pensieri ed emozioni e a farli risuonare dentro una musica che attraverso la melodia si unisse perfettamente alle parole: insomma far incontrare questi due diversi linguaggi nel modo più magico possibile è diventata da allora la mia sfida più grande.

La tua proposta è essenzialmente acustica, qual è il motivo di questa scelta?

Per descrivere temi molto intimi - come quelli che si trovano nel disco, e che in generale mi piace affrontare - ho sentito da sempre più idonee le sonorità acustiche: si prestano  naturalmente ad un ascolto più “emotivo”, senza filtri musicali troppo invadenti.

Nella tua musica si percepiscono influenze strettamente cantautoriali italiane ma anche riferimenti stranieri, ad es. di area folk-rock. Quali sono gli artisti o i gruppi che ti hanno dato i maggiori stimoli e che consideri dei maestri?
Tra gli italiani citerei sicuramente De Gregori, De Andrè, Battisti, Dalla, Bennato, Rino Gaetano, Battiato, il“vecchio” Vasco, in parte anche il Banco del Mutuo Soccorso, fino ad arrivare ai gruppi della scena musicale più “alternativa” come gli Afterhours o i C.S.I. 
Tra i riferimenti stranieri ci sono sicuramente Dylan, Springsteen, Cohen, Young, Nick Drake, i Pearl Jam, Beck, la nuova scena indie-folk con i Bright Eyes e i Fleet Foxes, e in generale tutti i grandi classici del passato e del presente (Stones, Beatles, Pink Floyd, Radiohead etc..).
Difficile elencarli tutti: tutta la musica che ho ascoltato ha lasciato tracce più o meno evidenti.

In un tuo brano nascono prima le parole o prima la melodia?

Non seguo una regola fissa. A volte nasce prima il testo e poi su questo costruisco la musica.
In altre occasioni è il contrario e alcune rare miracolose volte viene fuori tutto insieme…
 
Nella tua composizione esistono dei temi ricorrenti oppure cerchi di affrontare tematiche diverse?
Sicuramente mi piace andare in profondità nelle cose in qualsiasi tema. Penso che gli argomenti in fondo siano sempre gli stessi per tutti e che sia il modo in cui vengono affrontati che differenzia i vari artisti. Ho sempre cercato di osservare con estrema attenzione sia me stesso sia la realtà che mi circonda e, un po' per gioco e un po' sul serio, mi piace coglierne e rivelarne i lati che reputo più interessanti ed emozionanti da raccontare. Mi potrei quindi definire un “esistenzialista” che tratta temi legati all'essere e alla ricerca interiore con cui ci si imbatte nel vivere quotidiano.

Raccontaci come è nato il disco Vagando dentro.
Vagando Dentro è nato prima di tutto da un profondo e sincero bisogno di comunicare che col tempo ha preso la forma delle sue canzoni. L’esperienza dal vivo come “cantautore”, maturata in più di due anni tra concerti e concorsi, mi ha spinto a credere sempre di più nella realizzazione di questo progetto musicale e nel desiderio di farlo conoscere. Il disco racchiude un po' tutte le canzoni che nel corso degli ultimi anni meglio di altre hanno rappresentato le diverse fasi della mia ricerca musicale, artistica, esistenziale. È un collage di tante parti di me che in qualche modo hanno costituito finora il mio “viaggio”… Da qui anche il titolo Vagando Dentro. Ha avuto una gestazione abbastanza lunga, praticamente due anni, anche perché, essendo per scelta un'autoproduzione, ho deciso di prendermela con molta calma.

Quali sono le tematiche di questo tuo ultimo album?
Le tematiche, come dicevo prima, sono legate alla ricerca interiore e a modo in cui vivo e viviamo in questa società: l'idea del tempo, il potere, la liberazione dalla paura, il lavoro, l'amore nelle sue varie forme... le solite insomma, antiche e sempre attuali.  

Il titolo del tuo nuovo disco suggerisce qualcosa di profondamente intimo, come mai questa scelta?
Non è stata una vera e propria scelta. Dal momento che penso di poter parlare solo di qualcosa che conosco ho iniziato il mio percorso artistico proprio dal mio mondo interiore. È da qui che nasce il “viaggio”, reale e sonoro: un vagare tra dimensioni invisibili e visibili, intime e collettive. Ho “scoperto” che il mio sentire è infatti simile a quello di molti altri - non invento nulla per così dire - e immagino sia per questo che ci sono persone che si ritrovano nelle mie canzoni.

Canzone al lavoro è uno dei brani più significativi, com’è nato?
È nato dal fatto che non avevo un lavoro... Scherzo ma non troppo! Il lavoro oggi è diventato - forse lo è quasi sempre stato - uno dei vari mezzi di sfruttamento legalizzato, totalmente alienato dalla sua funzione originaria che credo sia quella di realizzare l'essere umano e non di distruggerlo; per questo volevo dire la mia al riguardo.

Come ti esprimi meglio, in studio o dal vivo?
Sicuramente dal vivo ed è per questo che ho cercato di mantenere anche in studio un'attitudine molto “live”.

Come sta la canzone d'autore oggi?
Io penso che la situazione non è così disperata come qualcuno vuole dipingere. Oltre ai cantautori più o meno noti (tra i quali in effetti ce ne sono pochi che stimo veramente) c'è un gran movimento di nuovi artisti semi-sconosciuti che in un periodo critico come questo hanno parecchio da dire: credo che quando non hai nulla da perdere esca fuori la bellezza e dato che oggi per molti da perdere (almeno economicamente) c'è veramente poco sono molto fiducioso.





Informazioni:

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Roberto Scippa su Myspace:

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Ufficio stampa Synpress44:
http://www.synpress44.com

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Curiosità: se ti hanno pagato la marchetta è comprensibile, se invece l'hai fatta gratis la domanda è: perchè?

lozirion ha detto...

@Anonimo: No, la marchetta non me l'hanno pagata, però quando mi viene mandato qualcosa che reputo interessante mi fa piacere pubblicarlo....

Non pubblico tutto quel che mi viene mandato, se però mi pare interessante non ci vedo nulla di male, è un po' come citare o riportare articoli di giornale in fondo....

mr.Hyde ha detto...

Mi piace, è in linea con la produzione dei cantautori italiani, è gradevole, gentile, non rompe i coglioni sparando 250 vocaboli al secondo...Cosa deve essere la musica italiana? Fabri Fibra? Lozirion hai fatto bene a postarlo!..

Blackswan ha detto...

L'ho ascoltato su myspace.Piacevolissimo.A volte,anche in Italia escono album di livello che,purtroppo,non si fila nessuno.
Ciao,fratello,e grazie per la dritta :)

Pippicalzelunghe ha detto...

Bravo Loz fai bene!!! Fai bene i giovani vanno incoraggiati!!!Tutti hanno cominciato così.Ora è tutto difficile tempo fa gli artisti avevano più possibilità si potevano permettere di fare fiasco più volte...adesso vengono cestinati prima di un serio ascolto e anche dopo questo non sempre sono capiti...dopo tutto uno come Babbbbri Fibbbbra anghe se non lo capisco e non lo comprendo "purtroppo"vende...

Anonimo ha detto...

Domando scusa, ma dell'artista in questione nulla so e non è importante.
Però se pubblichi qualcosa, o lo scrivi tu, oppure scrivi ad esempio "riceviamo e pubblichiamo".
In questo post purtroppo l'effetto marchetta è innegabile, anche se l'hai fatto con le migliori intenzioni.
Un blog dovrebbe essere qualcosa di più che un posto per pubblicare le veline delle case discografiche.

Pippicalzelunghe ha detto...

Anonimo (scusa se mi permetto Loz) ma non credo sig anonimo che sia il caso di di IT,S ONIY ROCK,N...

lozirion ha detto...

@mr.Hyde: No, la musica italiana non deve ASSOLUTAMENTE essere Fabri Fibra!.... Siamo messi male ma non così tanto dai.... :P

@Blackswan: Come sempre da noi se sei di un livello superiore alle scimmie non fai strada.... Felice che ti sia piaciuto comunque....

@Pippicalzelunghe: Bè, si fa quel che si può.... ^_^

@Anonimo: A parte il fatto che alla fine del post c'è il link al sito dell'ufficio stampa e c'è chiaramente scritto che anche l'intervista è curata da loro, e comunque chi mi legge in genere sa che se pubblico uno di questi articoli non è per fare mera pubblicità ma perchè ho ascoltato l'artista e secondo me merita (e i commenti di mr.Hyde e Blackswan che sono palati fini me ne danno conferma).

Detto questo i commenti e le critiche sono sempre bene accette, ma dire che questo blog è soltanto un posto per le veline delle case discografiche mi pare una sparata eccessiva e onestamente anche immotivata, visto che post come questo ce ne sono si e no una ventina su più di 400.

Se ti va di tornare a leggere il blog o se vuoi andare un po' a ritroso nei post ti accorgerai che tolto qualche comunicato stampa come questo quel che pubblico lo scrivo semplicemente per condividere opinioni e passione per la musica con chiunque abbia voglia di farlo, poi come ti ho già detto le critiche sono sempre ben accette, ma quelle costruttive, non quelle fini a sè stesse....

Anonimo ha detto...

Sono opinioni, ma io di un blog che pubblica veline non so che farmene. Anche se l'artista velinato fosse bravissimo.
E non ho detto che qui ci sono SOLO veline: però anche 20 su 400 sono troppe, come già sarebbe troppo 1 su 400.
In un blog mi interessa l'opinione di chi lo scrive, se voglio leggere le veline compro un giornalaccio qualsiasi di quelli ancora in edicola. Poi, liberi tutti di fare quello che gli pare, eh!

lozirion ha detto...

@Anonimo: Quindi tu mi stai dicendo che se (e non è ovviamente questo il caso) ci fossero 399 post da premio pulitzer e un solo post in cui viene pubblicato un comunicato stampa come questo tu non sai che fartene di tutto il blog? Onestamente questo mi pare esagerato.... E' quasi peggio che giudicare un libro dalla copertina....

Ti ripeto, se pubblico questi post non è solo perchè mi vengono mandati, ma perchè ho letto e ascoltato l'artista in questione e mi va di segnalarlo anche con comunicati ufficiali, quindi tu già sai che la mia opinione rispetto all'artista è positiva, altrimenti non lo pubblicherei, se poi dopo aver letto il post ti interessa conoscere meglio la mia opinione o sapere meglio cosa ne penso di una canzone in particolare o di chissà cosa ti basta chiedere, però onestamente mi sembri interessato più al fatto che ho "pubblicizzato" qualcuno piuttosto che all'artista o all'album in questione....

Questo è un blog di musica, di questo si parla e su questo ci si scambia opinioni, se vuoi parlare e dire la tua o muovere una critica come vedi sei il benvenuto e nei limiti del possibile risponderò sempre, ma sinceramente mi sembra che quelle che vuoi lasciare sono provocazioni che poco contribuiscono all'argomento del blog....

Del fatto che l'effetto marchetta di cui parlavi all'inizio sia evidente ne prendo atto e per le prossime volte sicuramente cercherò di non far passare questa impressione, ma da qui a non farsene niente dell'intero blog mi pare un passo un po' troppo lungo....

Poi ovviamente liberi tutti di far quel che gli pare, come dici tu! ^_^

Anonimo ha detto...

lozirion, è una questione di etica: tu attieniti pure alla tua.
E, naturalmente, di credibilità.
Se io ho un negozio e faccio novanta scontrini su cento, sono abbastanza onesto o un po' meno ladro? Io direi di no: sono disonesto, punto.
Un post come questo (a mio modestissimo parere) inficia tutta la credibilità del tuo blog: perchè non è immediatamente identificabile come la riproduzione di un comunicato stampa. Bastavano due parole di cappello: "ho sentito questo nuovo e bravo artista, sentite un po' cosa dice la sua casa discografica" e non avrei avuto niente da dire.
Così invece è assolutamente stonato, e se si parla di musica, non è bello stonare :)

lozirion ha detto...

@Anonimo: Mi fa piacere che tu tenga così tanto alla credibilità del mio blog! :P

Detto questo come ho già scritto ho preso atto che era meglio dare un introduzione al post, ma non ne farei una questione etica (e soprattutto non la paragonerei ai negozi che non fanno scontrini, che su questo argomento sono parecchio sensibile.... :P), sarebbe un problema di etica se spacciassi questi post per miei, cosa che assolutamente mi tengo ben lontano dal fare, semplicemente io non sono un giornalista nè tantomeno curo il blog per professione e ho tutte le competenze del caso, ho pubblicato qualcosa che reputavo interessante e non mi sono accorto che la cosa potesse passare come una marchetta. Visto che comunque sei il primo che me lo fa notare prendo nota dell'errore, ma non si può essere infallibili, no?....