giovedì 14 marzo 2013

North - Differences




Fine Agosto. Mattina presto. Il sole resta ancora basso quasi non volesse disturbare, ma tu sei già sveglio, bermuda, infradito e Ray-Ban rossi, valigie in mano riempi il baule della macchina con gli occhi di chi fino al giorno prima se ne andava a fare colazione in spiaggia ed ora invece, riconsegnate controvoglia le chiavi della stanza, la spiaggia la vedrà scorrere dal finestrino. Ti siedi in macchina e lei, sul sedile accanto, ti guarda con aria malinconica e dice: "Anche quest'anno sono andate".

Tu lo sai che le vacanze ormai sono finite, ma nella tua mente pensi "Finchè non vedo il cancello di casa non mollo", sperando forse di trovare una ventiquattr'ore piena di soldi nel bagno dell'autogrill, o qualcosa di ancora più assurdo che ti trascini il più lontano possibile dal tuo triste ufficio che si avvicina sempre di più, niente radio FM quindi, per non incorrere in notiziari sul traffico, previsioni meteo che parlano di piogge in arrivo, niente digressioni calcistiche precampionato, niente che ti ricordi che siamo a fine Agosto, niente che non riporti - almeno con il pensiero - a piedi nudi sulla sabbia. E allora infili un cd nell'autoradio, lo scegli con cura, non sia mai che capitasse di far partire un disco deprimente o - peggio ancora - quella vecchia compilation di tormentoni estivi che avevi masterizzato con disgusto per tua sorella e che puntualmente ti dimentichi di levare dal portaoggetti, no, hai un bisogno ben preciso, quello di ascoltare qualcosa che odori di salsedine, qualcosa che ti faccia sentire i granelli di sabbia tra le dita dei piedi, qualcosa che si sposi con i 100 all'ora che tieni in autostrada, con i finestrini abbassati e il vento che ti smuove i capelli. E' in momenti come questo che un album come "Differences" suona tremendamente giusto...

Di mare negli specchietti retrovisori e di salsedine ne sanno sicuramente moltissimo Pierfrancesco Carletti , Giuseppe Gaggiotti, Andrea Monachesi e Gabriele Tomasetti, i componenti del quartetto dei North, band nata nelle Marche, lungo la east coast italiana nello splendido scenario del parco del Conero. I quattro, come sempre più spesso succede nella musica e in modo particolare nel nostro paese, seguono il filone del DIY, autoproducendo orgogliosamente il loro EP di debutto, "Differences", disco di 7 tracce pubblicato lo scorso 20 dicembre e per il quale al missaggio si sono avvalsi della collaborazione di Luca Gobbi dei Karibean, e il risultato è un album che pesca a piene mani dagli anni '90. La band torna indietro nel tempo di 20 anni o poco più, agli albori dell'indie, quando i plasticosi anni '80 volgevano ormai al termine e la apparente spensieratezza dei loro suoni sintetici veniva oscurata da un'ombra di malinconia, lo specchio di una generazione incastrata dall'anagrafe nel limbo del "dopo": il '68, per chi già c'era, era passato impercettibilmente tra le sbarre di una culla, e gli anni '70 vissuti correndo dietro al pallone certo non avevano lo stesso sapore... Una generazione, quella degli adolescenti e post-adolescenti degli ultimi anni '80, vissuta con il mito del fratello maggiore che ricordava i moti sessantottini e l'esplosione del punk, e quindi indissolubilmente legata ad una nostalgia di epoche non vissute.

Era la generazione divisa tra paninari e dark, combattuta tra la voglia di godersi a pieno ogni giorno dell'adolescenza e la consapevolezza - vissuta in modo estremamente malinconico - dell'età adulta sempre più prossima, un dualismo che nella musica dà il via al grunge, alla dark wave, all'indie e a tutta quell'ondata di sonorità che mescolano generi diversi per trovare una propria dimensione, dimensione che si concretizza con band storiche come i Weezer o i Dinosaur Jr della prima metamorfosi, ed è proprio lì che i North puntano il dito, sposando l'inglese per i testi e costruendo le musiche su linee di basso incalzanti e chitarre ritmate. Quello che ne viene fuori sono sette brani che parlano del presente guardando al passato, brani da specchietto retrovisore, con le note e le parole che scorrono trasformandosi in ricordi, con gli arrangiamenti che sanno di divertimento e le liriche che patinano il tutto come la polvere sulle vecchie polaroid, istantanee di un'adolescenza che fa sempre piacere riscoprire, in una noiosa domenica di settembre quanto in macchina durante un viaggio di ritorno, tra i "Ti ricordi che serate quell'anno?" e i "Ma quante ne abbiamo passate?". Le si potrebbe chiamare "memorie spensierate", anche se forse potrebbe assomigliare ad un ossimoro, eppure basta ascoltare pezzi come la opening track "New life", o le splendide "No way out" e "Free as you" perchè nella mente riaffiorino immagini di estati passate, scappi una risata e allo stesso tempo un velo di amarezza si faccia sentire, non troppo, quel tanto che basta per dare un sapore agrodolce alle emozioni e far posare lo sguardo sul panorama che passa dal finestrino, un po' tristi forse, ma in qualche modo soddisfatti.

E' proprio così che ci si sente ascoltando "Differences", soddisfatti e tristi allo stesso tempo, con mille pensieri e ricordi nella testa, ma contemporaneamente con la sensazione contraria, quella di una sana, sanissima scanzonatezza. Musicalmente i North scelgono la propria dimensione e non escono moltissimo dal seminato, prendono la ricetta scritta dagli Weezer e per ora scelgono di non aggiungere nulla di particolare o personale, forse l'unica nota leggermente negativa, ma tant'è, per la personalizzazione del suono c'è tutto il tempo, si vedrà con i prossimi lavori, intanto "Differences" scorre piacevolmente, senza deviazioni o cadute, e nel frattempo l'enorme cartello verde in alto ti dice che la prossima uscita è la tua, metti la freccia, raggiungi il casello e digerisci il fatto che le vacanze sono finite sul serio, ma sai benissimo che al prossimo viaggio, magari sulle stesse note, tornerai a dire "Te la ricordi quella volta?", e sorridi compiaciuto...

Voto: 7,5

Tracklist

1. New Life
2. Differences
3. Waste Your Time
4. A Song For Your Boyfriend
5. No Way Out
6. Free As You
7. Another Garbage


Recensione pubblicata su Oubliette Magazine

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