VIAGGIATORI NELLA NOTTE
Un
libro di Bartolo Federico
illustrazioni
di Giovanni Lo Re
È stata la musica che mi ha
protetto dalla pazzia ed è venuta a stanarmi fin dentro la mia stanza anonima
della mia anonima casa di periferia. Quella che bussava alla porta era una
generazione cresciuta ascoltando Hendrix, Jim Morrison, Stones, Velvet, Mott
The Hoople, Who, Kinks. Una generazione che prendeva in prestito la poesia di
Baudelaire e di Rimbaud e la trasformava in energia, in rock’n’roll. E tutti
prendevamo coscienza, per emanciparci, per crescere.
Bartolo
Federico – Viaggiatori nella notte
Un
viaggio a fari spenti nella notte, attraverso le strade del blues, le chitarre
slide alla fermata degli autobus, le file al collocamento, quei risvegli che
sanno di alcool e rimpianto.
Bart
ci accompagna, tenendoci la mano, tra le miserie, gli eroismi, i marciapiedi e
i dischi di una vita spezzata ma non infranta, piegata ma non rotta.
Il
tutto avvolto in una caldissima, sabbiosa, dolciastra, meravigliosa atmosfera
blues.
Racconti
che hanno la Musica come assoluta protagonista.
Un
progetto che nasce dal desiderio di “preservare” i racconti comparsi sul blog
Dustyroad:
e
anzi renderli in una forma letteraria più consona al loro valore.
Tutte
le illustrazioni sono state realizzate da Giovanni Lo Re, autore del blog
Badit:
La versione cartacea
del libro è disponibile all’indirizzo:
Il prezzo è il minimo
consentito, nessuno ha margine di guadagno… E se siete interessati, fate un
fischio ad Evil Monkey (theevilmonkeysrecord@libero.it), che ha curato il
progetto e magari ha possibilità di reperirvi qualche copia gratuita…
La versione digitale
è disponibile al seguente indirizzo:
Il
blues, al contrario, potete trovarlo ovunque: per le strade dell’alba, sugli autobus
della sera, davanti alle vetrine agghindate di esteriorità, sul marciapiede
della stazione, aspettando un treno in ritardo di 3 ore.
Sui
database digitali, come nel piccolo negozio di dischi, giù all’angolo.
Le loro canzoni non avevano
produttori. Quelle canzoni ascoltate oggi, a distanza di ottanta e più anni,
sono tali e quali a quelle che suonavano nelle strade, nelle feste o davanti
alle loro case, e non hanno perso un briciolo della loro forza, della loro
poesia. Per questo, definire il blues la purezza assoluta della musica non è
esagerazione.
Soffiate via la polvere che c’è
un tesoro nascosto.